Burgos

256/377: Burgos

ISPIRAZIONE

Burgos
Vista del castello dal paese

Parto da Bottidda, diventata la base di questi miei giorni all’ombra del castello, e salgo puntando proprio verso il colle aguzzo sopra cui rimane la struttura medioevale.

Percorro la strada che passa sotto il castello, costeggiando la collinetta. Arrivato al bivio oggi prendo la destra anziché la sinistra per Esporlatu ed entro a Burgos.

Come già capitato nel Marghine e Goceano, dal cartello d’ingresso dei paesi al centro c’è sempre una bella salita. Case moderne, poi pian piano diventano sempre più vecchie e una volta che arrivo nella piazzetta centrale, con una bella fontana granitica e il monumento ai caduti, intravedo le fattezze medioevali di questo borgo.

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Scorcio in centro storico

Una delle stradine che parte dalla piazza fa intravedere il castello. La prendo e seguo le indicazioni per la biglietteria, addentrandomi in stradine sempre più strette, dove le macchine passano, e pure in doppio senso, fino a che si crea un piccolo ingorgo e devo aspettare un po’ prima che questo si sbrogli!

Arrivo alla sede del Museo dei Castelli, che visito, leggendo la storia medioevale della Sardegna e dei suoi castelli. Qui si trova una sezione di museo etnografico, con i soliti oggetti della vita e dei lavori passati, e una mostra di pietre. Sono gli ‘uccelli nuragici’ di Salvatore Craba, pietre “trovate” e a cui son stati dati due tocchi di vernice che le fanno rassomigliare a degli uccelli. Il personale del Museo me ne regala gentilmente una.

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Vista del paese dal castello

Ci avviamo verso la base del castello. Risalgo una serie di gradini fino ad arrivare all’ingresso. Mi giro ed il paesino di Burgos è tutto lì sotto. Entro tra le mura, costeggiando l’alta torre, quasi totalmente ricostruita, e cammino all’interno, intravedendo dalle finestre il paesaggio in lontananza.

Riuscito dalle mura poi faccio il giro ad anello all’esterno, ed è qui che il panorama si estende su ogni lato. Sotto di me anche il paese di Bottidda, e dall’altra parte Esporlatu. Mi fermo ad ammirare tutta la piana al di sotto, e oltre questa le montagne del nuorese, una panoramica incredibile su territori che ho visitato, ormai già da 10 mesi.

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Murale al Museo di Arte Contemporanea

Ritorno giù in paese per un veloce giro a caccia di scorci da fotografare. Le stradine sono intricatissime, in alcune ci si passa solo in bici. Passo sotto archi, entro in vicoli che poi finiscono in case, senza via d’uscita.

Torno indietro, trovo una scritta Museo Arte Contemporanea con dei murales originali. Busso sia alla porta che alla casa accanto ma non risponde nessuno. Continuo il giro arrivando fino alla strada più esterna che prendo per riscendere verso Bottidda.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

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Pannello al Museo dei Castelli

In una delle stradine mi viene incontro in direzione opposta il camioncino dei rifiuti, piuttosto veloce. L’autista mi guarda e mi fa una specie di sorriso. Passo oltre, pensando al fatto che andasse troppo veloce. Sono fermo in una piazzetta quando ripassa il camioncino dei rifiuti. Si ferma. L’autista mi chiede “ma sei Dessanay?”. Si, rispondo. “Sono Tonino, ci eravamo sentiti per offrirti ospitalità. Scusa se non ti ho più risposto, la settimana prossima mi sposo ed ero super incasinato!”. La finiamo a prenderci un caffè al bar!


Castelli medioevali della Sardegna. Quello di Burgos è solo uno dei tanti, più di 80, castelli di epoca medioevale, alcuni con impianti precedenti, esistenti in Sardegna. Oggi quasi tutti ruderi, ma alcuni conservati meglio di altri. Al museo finalmente ho il quadro completo, con un bel pannello diviso nei quattro Giudicati, le ‘amministrazioni’ dell’epoca, veri e propri stati, quelli di Torres, Gallura, Arborea e Cagliari. Ognuno possedeva una serie di castelli, alcuni ai confini tra i giudicati stessi, a fini protettivi, altri vere e proprie residenze signorili. Durante questo viaggio ne ho già trovato diversi.

Quello di oggi faceva parte del Giudicato di Torres, edificato per volere del Giudice Gonario II de Lacon-Gunale, passò poi in varie mani, Pisane, Genovesi con i Doria ed infine agli Aragonesi che lo lasciarono andare in rovina. Questa è spesso la stessa sorte di altri castelli. Ne voglio ricordare uno per ‘giudicato’ che ho già visitato: il Castello di Pedres poco fuori Olbia, un tempo in giudicato di Gallura, e il Castello di Acquafredda a Siliqua, un tempo Giudicato di Calari. Nonostante abbia toccato anche località del vecchio Giudicato di Arborea, con tracce di mura come ad Oristano, i castelli migliori di quest’ultimo saranno tra le mete obbligatorie dei prossimi mesi!