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194/377: Nulvi

ISPIRAZIONE

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Oggi è stato emesso un allarme meteo per troppo caldo. E io non ho ancora imparato la lezione. Decido di prendere una strada secondaria, un po’ per non ripercorrere le strade già fatte (avevo solo due opzioni: o ripassare da Martis, o da Bulzi e Sedini), un po’ per seguire i consigli dei locali! Ed eccomi a scalare la montagna, in direzione pale eoliche (le maledette!) sfinito dal caldo, e in alcuni punti ad andare più lento che a piedi. Per fortuna lungo il tragitto avviene un simpatico incontro. Una macchina mi incrocia, poi, una volta già allontasi sento “hey tu aspetta!”, e si avvina una ragazza. È Nadia, archeologa della Soprintendenza ai Beni Culturali di questa zona, che mi dice di aver visto il mio progetto e che stava aspettando il momento di incontrarmi da qualche parte…ma in queste stradine di montagna sperdute chi l’avrebbe mai detto!

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Arrivo finalmente in paese e noto subito l’eleganza di alcune palazzine. Mi dirigo in Comune. Mentre aspetto il Sindaco mi ferma un signore che inizia a raccontarmi di tutte le rocce del territorio. Gli dico di esser geologo e allora si sbizzarrisce nella descrizione di ritrovamenti di geodi preziose nelle sue campagne. Per fortuna poco dopo arriva il Sindaco e mi sottrae a questo ‘Indiana Jones’ del diaspro!

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Dopo un caffè prendiamo la macchina per andare a visitare un sito archeologico poco fuori dal paese. Qui si trova il pozzo sacro di Irru, una bellissima struttura in calcare bianco, molto simile a quello che ho già visto a Perfugas. Una serie di massi sono accumulati tutt’intorno e il Sindaco mi dice che stanno cercando di lavorare per far si che la struttura possa essere parzialmente ricostruita. Tra l’altro qui si svolgerà uno dei concerti del Festival Time in Jazz. E proprio qui era in ricognizione l’archeologa Nadia!

Da qui ci spostiamo verso Monte Alma, un’altura calcarea sulla quale si trova la chiesa di Nostra Signora di Monte Alma. Nonostante la giornata afosa e velata il panorama è incredibile. Si può vedere quasi tutta l’Anglona, fino ai monti del Limbara, e Nulvi di fronte, proprio sotto una cresta di calcare e arenarie.

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Rientrati in paese Antonello mi porta nella chiesa di San Filippo Neri, nelle stradine del centro storico. Qui si trovano i candelieri che escono in processione ogni 14 agosto Non appena Antonello apre la porta la vista è incredibile, sei strutture immense coloratissime appoggiate alle pareti della chiesa. Sono i ‘gremi’, tre nuovi, più alti, e i tre che si usavano prima, un po’ più bassi. E vicino i sei rispettivi candelieri. I colori principali sono giallo per quello degli agricoltori (il colore delle messi), verde per quello dei pastori (colore del pascolo) e blu per gli artigiani (il colore del cielo, visto che si lavorava all’aria aperta). Ci vogliono 20 persone per portare queste strutture immense e pesantissime. Le uniche altre sfilate coi candelieri si svolgono a Sassari, Iglesias e Ploaghe.

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Antonello mi saluta e io mi fermo al bar per mangiare. Nonostante l’estremo caldo nel pomeriggio faccio un giro del centro storico per fare qualche foto. Passo dalla chiesa di Santa Tecla, che ha annessa una struttura che un tempo era un convento. Poi mi inoltro nelle stradine, ben curate, e incrocio parecchi scorci caratteristici, e un’altra chiesa, San Bonaventura, anche questa con una bella struttura laterale. Scopro che anch’esso era un convento, quello di sopra, ‘e subra, per distinguerlo da quello visto prima, di sotto, ‘e josso.

Rientrato nella via principale prendo la direzione dell’agriturismo dove sono ospite, sulla strada che porta verso Tergu. E ancora una volta c’è da salire molto. C’è un caldo pazzesco e me la prendo lentamente. Arrivo in cima all’altopiano, la vista è incredibile. Mi avvicino sempre di più al parco eolico (ancora!) e alla fine, proprio in mezzo alle pale, si trova l’agriturismo Ruspina, di Silvia e Andreina. Qui mi riposo, scrivo e infine ceno, con prodotti buonissimi, interamente prodotti qui.

 

FRAMMENTI SONORI

Pale eoliche che girano

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BREVI NOVELLE SARDE

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Mentre giriamo in macchina, Antonello mi parla della vendita di case a 1 euro, che è stata promossa e avviata in questo Comune (cosa già trovata a Ollolai). L’operazione è atta la recupero di vecchie case nei centri storici, e dovrebbe invogliare le persone non solo ad acquistare, ma soprattutto a far muovere un po’ di economia sul territorio per esempio utilizzando imprese edili e professionalità locali per il recupero degli immobili. In più si spera che chi compra, spesso stranieri o in generale non residenti, trascorra una parte dell’anno qui, contribuendo dunque alle piccole economie locali. Una volta nel centro storico Antonello mi fa vedere due di queste case, una ancora tutta da recuperare, ed una invece acquistata da poco e con lavori già in corso. Sono case vecchie, con molti lavori da fare, ma vedendo quelle vicine, antiche e ben ristrutturate, si intravede già l’armonia che creeranno una volta finite, contribuendo al miglioramento del centro storico. E Antonello mi deve lasciare, alle 14.30 infatti ha un appuntamento a Sassari per un atto di vendita di un’altra proprietà a 1 euro!