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195/377: Osilo

ISPIRAZIONE

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Parto dall’agriturismo in mezzo al parco eolico e volo in picchiata verso Nulvi da dove devo ripassare per forza. Da qui prendo la statale 127. Nonostante sia un’alternativa molto più lunga ormai ho imparato la lezione e non mi sbaglio. Le molte curve (ininfluenti per un ciclista) alleviano molto la pendenza, e la strada è molto panoramica. Vedo Osilo sulla cima della collina e durante l’ultimo tratto il cielo è coperto, qualche tuono e una spruzzatina d’acqua. Sta arrivando il caldo africano!

Arrivo finalmente a Osilo, siamo a più di 600 metri sul livello del mare e la vista è incredibile. La prima cosa che faccio è cercare un b&b. Trovo l’Abberi Sas Ventanas, dove mi butto subito in doccia! Poi nel caldo pazzesco mi avvio in centro dove compro un po’ di pane e affettato e mangio in una piazzetta all’ombra. Capisco che dovrò iniziare a cambiare completamente gli orari di come passo le giornate. Torno al b&b a fare la siesta e a lavorare e decido di uscire solo al calar del sole.

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Il centro storico si sviluppa tutt’intorno alla rocca dove si trova il Castello dei Malaspina. Mi inerpico per le stradine, tutte ciottolate, con molte case storiche, e arrivo al castello che purtroppo è chiuso. Mi devo accontentare di ammirare la torre principale da qui sotto. Scendo tra viottoli e scalette e arrivo ad una chiesetta minuscola, San Maurizio. Proseguendo poi per il centro ne incrocio diverse di chiese, se ne contano 36 tra pease e territorio. Passo anche il bell’edificio del Comune. Qui a Osilo si alternano rocce calcaree chiare e vulcaniti molto scure che vengono usate per le costruzioni.

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Scendo nella parte bassa del paese, incrociando scorci caratteristici e mi fermo ad ammirare il panorama che dà sugli altri due colli principali nel territorio, quello di Sant’Antonio, e quello di Bonaria, a 800 metri di altezza, che ospitano entrambi le relative chiese. Il caldo micidiale mi scoraggia e decido di non mettermi in bici per visitarli. Faccio il giro del paese, fino al caratteristico cimitero che si sviluppa in verticale sul costone della collina. Da qui la vista sulla piana sottostante, fino al mare, il Golfo dell’Asinara, è incredibile. Domani, andando a Sennori, passerò per le frazioni di Santa Vittoria e di San Lorenzo, per vedere la famosa Valle dei Mulini.

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Per cena mi reco all’Osteria Caffè Il Castello, situato nell’edificio storico che un tempo ospitava il Monte Granatico. Pasta bottarga e granchi, ottima! E rientro al b&b nell’oscurità delle stradine illuminate di luce arancione, dopo una giornata in silenzio…o quasi.

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FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Anche nelle giornate che ho passato in completa solitudine in realtà c’è stato qualche scambio di parole o interazione con qualcuno. E anche oggi. Chiedo ad un ragazzo se ci sia un b&b in paese. Me lo indica (è proprio qui sotto). Senza suonare alla porta chiamo il numero indicato sulla porta, mi rispondono che non c’è posto per stanotte. Mi inerpico nel centro storico e mi fermo davanti ad un negozio di alimentari. Chiedo al proprietario che gentilmente mi suggerisce un altro nome. Chiamo. C’è posto. Arrivo al b&b Abberi Sas Ventanas e la padrona è gentile e professionale, e di poche parole, rarità per un sardo, e cosa a me oggi graditissima!

Vado in una bottega a comprare pane e affettato. La proprietaria mi chiede se sia di Osilo (domanda di cui ovviamente sa già la risposta) e mi racconta che uno straniero, con accento di una città del sud Italia (non faccio nomi) un giorno aveva pagato con un biglietto da 100 euro, rivelatosi falso, e da allora sta in guardia coi forestieri! Vado a mangiare in centro e ritrovo il proprietario della bottega di prima che mi chiede se abbia trovato posto. Tutto ok!

Mentre passo da un vicoletto in ciottolato noto un bello scorcio con dei fiori. Mi fermo a fotografare. Una signora, da sopra un balcone, mi vede e mi dice “belli vero? Li ha messi e li cura una signora anziana che abita proprio qui”. Le sorrido e le chiedo le indicazioni per il castello. Arrivato, vedo tutto chiuso e un signore che lavora dentro un garage. “Scusi il castello non apre?” “Eh no, purtroppo no”.

Mi telefona un assessore del Comune. Qualcuno gli ha dato il mio numero. Si voleva scusare per non poter essere qui, ma mi racconta un po’ di cose su Osilo e mi raccomanda cosa vedere.

Mentre mi avvio a cena, ritrovo la signora di prima affacciata ad un altro balcone! Dev’essere il lato opposto dello stesso appartamento. Le chiedo le indicazioni per l’Osteria, che mi da, e ne approfittiamo per scambiare altre due chiacchiere, sul paese, sul mio viaggio, e poi quando mi dice di aver abitato a Cagliari per 35 anni le dico che anch’io son di Cagliari, se ha mai sentito il cognome Dessanay. “Certo, il consigliere regionale!”. “Era mio nonno” le dico. La signora sembra intrigata da questa coincidenza.

Al ristornate scambio due parole col cameriere, perfino col cuoco che mi propone un primo delizioso. All’uscita indovinate chi trovo? No, non la signora del balcone, ma il proprietario della bottega di alimentari, che si beve una birra, e che ormai, al terzo incontro del giorno, mi saluta come fossi un amico!