196/377: Sennori
ISPIRAZIONE
(Quando pensi che il peggio del viaggio in termini di clima e salite sia passato). Il tragitto di oggi è a dir poco mortale. Non solo per l’ultimo tratto in salita, durissimo, ma soprattutto per il caldo, 36 gradi. Mi godo la discesa da Osilo e poi la risalita verso la bella frazione di Santa Vittoria, con l’omonima chiesa. Passo attraverso calcari e arenarie giallissime del Miocene e attraverso la frazione (sempre di Osilo) di San Lorenzo, situata nel mezzo di quella che viene detta Valle dei Mulini. Mi fermo a guardare una vecchia costruzione su cui alloggia ancora una bella ruota di mulino in legno. Proseguo in picchiata verso la valle e da qui in poi sarà tutta salita, fino ad arrivare all’ultimo tratto mortale prima del paese.
Arrivo a casa di Gavino, il papà di Angelo, uno studente Erasmus che stette a casa mia a Birmingham per qualche tempo. Il clima non permette nessuna visita. Pranzo con Gavino e poi, dopo una siesta in un bagno di sudore, mi metto a lavorare. Alle 7 di sera il cielo è ancora velato, Africano, afa da paura e 32 gradi. Esco comunque per girare un po’ il paese alla ricerca di qualcosa da vedere.
Sennori si trova incassato tra due costoni rocciosi. Fatico a girarlo perché, a parte la strada principale, sinuosa, il resto sono tutte salite ripidissime (e per fortuna a volte anche discese!). Arrivo al parco cittadino dove si sta svolgendo il saggio della scuola di musica. Mentre canzoni rock invadono la vallata in cui si trova il parco, salgo degli scalini che costeggiano le gialle arenarie e arrivano ad un piazzale dove si trovano delle vecchie cave. Da qui su si vede il paese sotto, gli orti cittadini, il paese di Sorso ancora più in basso e giù fino al mare del Golfo dell’Asinara. Da queste parti si trovano anche delle domus de janas, ma non le cerco bene e non le trovo, forse sono proprio dove si sta tenendo il concerto.
Tra sali e scendi in stradine ciottolate, passo delle belle palazzine, le due chiese principali, San Basilio, poi Santa Croce, e ritorno nella strada principale, dove si trova una bella fontana in pietra. Ceno in un ristorantino locale e poi rientrando passo da un belvedere che viene chiamato la Scala perché vi si trova una scala che scende ripidamente fino alla vallata. Sul belvedere si trovano diverse statue in pietra, ne ho viste parecchie anche in altre parti del paese, e scopro che anche qui si teneva un simposio di scultura (come già visto a Teulada e a Buddusò) di cui rimangono donazioni degli artisti. Passo poi il bel monumento ai caduti situato in una piazzetta panoramicissima e rientrando a casa mi imbatto in Via Sebastiano Dessanai…mio nonno, anche se hanno dimenticato la y!
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Lista salite mortali (non necessariamente in ordine di durezza)
1) San Vito – Villassalto ultimi 10 km
2) Siniscola – Sant’Anna tutti e 10 km
3) San Lorenzo di Osilo – Sennori
4) Triei – Talana ultimi 6 km
5) Buggerru – Iglesias svariati tratti, specialmente Acquaresi
6) ultimo chilometro per Ollolai
7) ultimi 500 metri per Nughedu Santa Vittoria
8) ultimi chilometri per Arzana
9) Escalaplano – Perdasdefogu
10) salita Gairo Taquisara
Poi ci sono le salite impossibili:
1) strappo in strada interna Luogosanto – Sant’Antonio di Gallura (a zig zag)
2) Bortigiadas su per il parco eolico (unico punto dove ho dovuto spingere)
3) strappo in strada interna Sestu – Sinnai (unico punto i miei accompagnatori mi hanno spinto!)
4) strappo in strada interna Cala Lunga, Sant’Antioco (a zig zag)
Questa è una semplificazione…ce ne sono tante altre, durissime, più o meno in ogni tappa…un giorno farò la lista esaustiva!