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160/377: Luogosanto

ISPIRAZIONE

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Dopo le bellissime coste della Gallura e un assaggio di interno con Padru, Loiri e Aglientu, oggi continuo ad inoltrarmi nel territorio granitico e particolarmente verde. La strada non è molta, anche se gli ultimi chilometri prima di Arrivare a Luogosanto sono tutti in salita! Nella bella piazza centrale mi aspettano Enrico, cagliaritano che qui fa cicloturismo con la sua Sardinia Bike Service, che mi ospiterà stanotte, e Riccardo che lavora all’ufficio del turismo. Prendiamo un caffè e ci attiviamo subito visto che c’è un sacco da vedere.

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Per iniziare, non dobbiamo fare neanche un passo. Già qui nella piazza si trova la bella chiesa di Nostra Signora di Luogosanto, tutta in granito, come del resto la maggior parte degli edifici qui intorno. Su un lato si trova una bella porta in bronzo, la Porta Santa, che ogni sette anni viene aperta per un anno intero, diventando luogo di pellegrinaggio. Di fronte alla chiesa un muro contiene una bellissima serie di ceramiche a forma di fiori realizzate da bambini che fecero parte del laboratorio Terra Acqua e Fuoco ideato dal ceramista Mauro Scassellati e dalla moglie Anna, per tirar fuori il potenziale creativo dei bambini. E direi che ci sono riusciti molto bene.

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Riccardo mi porta in giro per le viuzze caratteristiche del paese, passiamo la chiesa di San Quirico, sempre in granito, poi una vecchia fontana, per arrivare alla parte alta, dove ci inoltriamo in quello che è chiamato Parco delle tre cime. Qui, in mezzo a lecci e querce, si trovano immensi massi di granito tondeggiante dove viene praticato il ‘bouldering’ ovvero la disciplina di arrampicata su massi. Saliamo su uno dei tre picchi dal quale si gode di una vista magnifica sul paese ed il territorio circostante. Poi visitiamo anche il complesso nuragico di Monti Casteddu (una delle tre cime) dove si trova una capanna detta ‘delle riunioni’ per la presenza di banconi-sedili, di un piccolo trono e di un gran focolare al centro.

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Ritornati in paese carichiamo bici e bagagli nel furgone di Enrico per andare a pranzo nella sua casa, un tipico ‘stazzo’ gallurese nel mezzo della campagna. Formaggio, carne cotta alla brace, vino e ci godiamo il sole e l’aria di primavera. Ma per poco. Dopo un bel caffettone ci rimettiamo in moto. Prima tappa pomeridiana, l’Erboristeria Officinale Lu Capruleddu di Patrizia e Giovanni. Qui i proprietari ci illustrano i vari prodotti, le loro funzioni, e ci offrono una tisana d’erbe eccezionale. Tutto intorno allo stabile stanno creando un bel giardino con aiuole in granito dove ammirare e odorare le erbe in loco. Vado via con un regalo: caramelle alla menta fortissime tipo Fisherman, ma con erbe locali e produzione artigianale!

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Seconda tappa il Castello di Balaiana, dopo aver attraversato campi gialli in fiore. Parcheggiamo e saliamo un sentiero/scalinata di granito per 100 metri di quota! Qui i resti del castello giudicale, in granito, probabilmente distrutto dagli Spagnoli. Poco distante la suggestiva chiesetta di San Leonardo di Noblat, probabilmente cappella del castello, tutta in granito, incluse le tegole! Riccardo mi dice che nel territorio ci sono una ventina di chiese campestri. L’usanza è di bussare tre volte prima di entrare in queste chiese, per dare il tempo ad eventuali anime vaganti di scomparire. E così facciamo noi.

Terza tappa località Santo Stefano dove si trovano i resti di un abitato medioevale con il Palazzo di Baldu, una imponente struttura, parzialmente crollata, all’interno della quale si trova un basamento roccioso molto singolare. Si dice che qui ci fosse un tesoro nascosto ma gli abitanti del luogo hanno sempre avuto un certo timore nel cercarlo. Non lontano da qui la chiesetta si Santo Stefano e una serie di rocce granitiche tafonate impressionanti.

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Ultima tappa, proprio al tramonto, l’eremo di San Trano e San Nicolò, un’altra chiesetta-santuario nel mezzo di rocce granitiche. Si dice che qui, in una grotta, vissero in solitudine i due frati poi divenuti santi. Attorno a questa grotta, ancora esistente e trasformata in altare, venne edificato questo santuario. Tutt’intorno una pace incredibile, i colori dorati del tramonto, la vista fino al mare e alle Bocche di Bonifacio, e la giornata si conclude in bellezza, non senza una pizza in compagnia di altri amici, che raccontano avventure di viaggi in bicicletta, in canoa sul fiume Liscia, trekking con slavine, arrampicate sui ‘boulders’ e chi più ne ha (di avventure) più ne metta!

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Riccardo, entusiasta del mio progetto, mi racconta con nonchalance che lui i 377 comuni della Sardegna li ha visti tutti! Piano piano, in macchina, e nel giro di molti anni, ogni volta che aveva un po’ di tempo decideva di coprire una particolare zona. Una bella impresa! Così come quella di Enrico, che l’anno scorso, insieme a tre compagni, ha percorso 325 km in sella ad un tandem Graziella da Cagliari ad Olbia, passando attraverso Campidano, Barbagie, Gennargentu, Baronie e Gallura. Origine e destinazione di questo viaggio non erano casuali. A Cagliari infatti Enrico fu uno dei fondatori della Ciclofficina Sella del Diavolo (che tra l’altro mi ha impartito due giorni di corso rapido di riparazione e manutenzione bici), mentre a Olbia aveva aperto lo Spazio Ciclofficina Tandem. Non potevo essere in migliore compagnia oggi!