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97/377: Sestu

ISPIRAZIONE

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Oggi viaggio in compagnia. Alberto, che mi ospiterà, e l’amico Massimiliano sono venuti a prendermi per pedalare insieme. Prima di partire dal centro di Elmas facciamo sosta al negozio Traffico Ritmico dei fratelli Todde, dove faccio dei piccoli acquisti, qualche plettro, un cavetto di riserva e dei tappi per le orecchie (son capitato in alcuni bnb dove si sentivano gli altri clienti russare!).

Partiamo. La giornata è bellissima. La strada meno. Ci separano solo pochi chilometri da Sestu ma siamo vicinissimi agli svincoli delle statali 130 e 131 che qui quasi convergono prima di entrare a Cagliari, e il traffico è molto intenso. Percorriamo i pochi chilometri con attenzione, a macchine e a buche, ed entriamo a Sestu.

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Poggiati i bagagli e bevuto un caffè, io Alberto e Massimiliano sfruttiamo la bella giornata per girare il territorio in bicicletta. Usciamo nelle campagne per dirigerci alla chiesa campestre di San Gemiliano. Attraversiamo terreni miocenici (io e Alberto siamo stati colleghi di geologia e ci divertiamo a rinfrescare conoscenze di rocce e terreni e memorie di escursioni in Sardegna). Dopo una breve salita arriviamo alla chiesa del XII secolo, che conserva ancora un bellissimo loggiato frontale. Lo spazio intorno è ampio, ben curato, con sculture in pietra, spazi e strutture per la festa che qui si tiene ogni anno.

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Riprendiamo la strada campestre, che diventa sterrata, ed in alcuni punti molto fangosa. Attraversiamo le colline, attorno alle quali la vista si estende dal Campidano a Cagliari, con i massicci montuosi orientali da un lato, dove nei prossimi giorni mi arrampicherò, e quelli occidentali dall’altro. Arriviamo fino a Su Staini Saliu, un piccolo specchio d’acqua salata, nel quale vivono diverse specie di uccelli.

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Rientrati in paese facciamo un giro in centro, attraversando la passerella sul Riu Matzeu. Massimiliano mi dice che quest’opera è stata molto criticata da alcuni cittadini, ma mi fa poi vedere una foto di una passerella identica a Ginevra! Ci fermiamo nella via centrale per un aperitivo e poi ci ritiriamo a mangiare a casa di Alberto, con la moglie Rita e i figli Simone e Matteo.

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Nel pomeriggio riesco a lavorare un po’ poi con Alberto facciamo un giro in paese per vedere le due chiese principali, San Salvatore e San Giorgio, e alcune case storiche, Sa Domu e Su Ferreri, la vecchia casa del fabbro, e casa Ofelia, una vecchia casa campidanese proprio sul bordo del fiume. Quando fa buio Alberto mi accompagna in macchina alle porte di Cagliari, a ritirare l’ukulele che mi è stato riparato dal mio sponsor Pesolo. Forse le vibrazioni della bici avevano creato qualche problema all’elettronica…tra vedere e non vedere la ditta produttrice Stefyline, anche loro sponsor, hanno spedito un blocco elettronica nuovo e così dopo un giorno senza strumento sono pronto a ripartire a suon di basso!

Concludiamo la serata a cena a casa di Massimiliano insieme alla moglie Giovanna, di Orgosolo, che con il suo accento mi fa riaffiorare i ricordi del giorno 3 del mio giro, e le figlie Anna e Marta. Le chiacchere vanno avanti fino a tardi, tra una canzone della finale del Festival di Sanremo e l’altra.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Sindaci IN, sindaci OUT.

Io (il giorno dopo aver mandato la email al Sindaco, rispondendo alla sua telefonata): Grazie della chiamata!

Sindaco: no, no, grazie a te per quello che stai facendo!


Sindaco (il giorno prima del mio arrivo): certo sarebbe stato meglio sapere del tuo arrivo un po’ prima così ci saremo organizzati.

Io: ho mandato una email un mese fa!


Sindaco: sei un catalizzatore di persone e situazioni.


Sindaco: non ho mai visto la comunicazione, a che email l’hai mandata?

Io: alla PEC del protocollo che c’è nel vostro sito.

Sindaco: nooo, quella email non la controlla nessuno da anni!


Sindaco: grazie, oggi ci hai fatto passare una giornata diversa.


Sindaco: non abbiamo mai ricevuto comunicazione.

Io: ma ne ha mandato una anche l’ANCI.

Sindaco: quelle dell’ANCI non le leggiamo mai.


Sindaco (due giorni dopo un grave lutto cittadino avvenuto il giorno della mia visita): mi dispiace non essere riuscita a dedicarti troppo tempo, spero potrà ricapitare con più calma.


Sindaco: caspita che coraggio, mi dispiace non saprei proprio come aiutarti…ora devo proprio andare.

Io: Nessun problema, arrivederci e grazie!

 

Continua….