360/377: Ortacesus
ISPIRAZIONE
Manca ormai poco all’arrivo. Le giornate si fanno sempre più corte, la stanchezza mentale è all’apice e l’ispirazione musicale tace, un silenzio spaventoso.
Alla chiesa di San Pietro, al centro di Ortacesus, incontro signor Pino, che mi porta al Museo del Grano, in una bellissima casa antica con un gran cortile su cui si affacciano tutti gli ambienti. Qui mi soffermo a seguire le esposizioni che raccontano la storia del grano, le sue tipologie e le lavorazioni. Ci sono anche sale con mole, telai, una dedicata al maestro launeddista Dionigi Burranca, originario di Samatzai ma che visse qui a lungo. All’esterno invece una bella esposizione di attrezzi e aratri.
Mi raggiunge in bicicletta il vice sindaco Katiuscia con la quale pedaliamo fino a ciò che rimane della chiesa di San Bartolomeo, crollata ma coperta da una struttura in legno e con la zona dell’altare ancora integra.
Poi ci spingiamo fuori paese, attraversando i campi, a tratti interrotti da insoliti e aspri affioramenti di granito, i corongius, fino ad arrivare alla necropoli punica e romana di Mitza de Siddi. Qui si ritrovano centinaia di sepolture, di varie tipologie, alcune delle quali visitabili.
Al rientro costeggiamo il complesso sportivo del paese, il centro zootecnico della Trexenta, e oltre agli allevamenti di vacche, dietro un recinto colpiscono la mia attenzione animali più insoliti: gli struzzi.
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Era la lontana giornata 80 di 377, a Giba, quando oltre una rete mi colpirono degli insoliti animali: una zebra, un dromedario, un lama, e anche degli struzzi, al Parco degli Angeli. Oggi qui a Ortacesus di struzzi ne ritrovo tanti. L’allevamento fa capo all’azienda agricola Di Penta, che offre pasti anche a base della carne di questo animale.
Curiosamente gli struzzi in Sardegna vennero importati dalla Germania e il primo allevamento, di proprietà del maestro elementare Peppino Meloni, si trovava a Tortolì negli anni Dieci del Novecento. All’epoca la richiesta di piume di struzzo, per ornamentazione degli abiti, era molto alta e l’allevamento raggiunse il numero di 175 struzzi. Venne anche istituito uno struzzodromo dove gli animali venivano istruiti a trainare dei carretti e carrozze.
Il fumettista Bepi Vigna è autore di un libro e dello spettacolo “L’uomo che sognava gli struzzi”, ispirati alle vicende di Meloni.