359/377: Guamaggiore
ISPIRAZIONE
Arrivo a Guamaggiore insieme ad Antonello, ciclista del gruppo Mandas Bike e proprietario del ristorante La Forchetta a Mandas dove fui ospite, sceso per fare qualche chilometro insieme. Entriamo in paese passando un ponte pedonale in legno che unisce due lati del paese, su ognuno dei quali si trova una chiesa.
Da una parte, superata una pineta, si trova la chiesa di Santa Maria Maddalena, costruita su un nuraghe. Accanto ad essa una costruzione restaurata diventerà un museo. Dentro la chiesa, si trova un pozzo nuragico e due antichissime sepolture, impressionante! Gli anziani del paese dicono che è qui che in antichità si svolgeva la fiera del bestiame. Oggi, dove un tempo si trovava il mattatoio, si trovano i frantoi dell’oleificio Goymaior.
Dall’altra parte del ponte pedonale invece si trova la chiesa romanica di San Pietro del 1214, nucleo originario del paese antico dove c’era anche un’altra chiesa ora scomparsa. Questa bellissima chiesetta, restaurata più volte, si trova lungo il cammino di Santu Jacu, il Santiago sardo.
Il sindaco Antonio, ma qui tutti lo chiamano Nello, insieme all’assessore Nicola, mi danno informazioni sull’origine del nome del paese, incerta a dire la verità, del nome di questo paese: il nome originario Goimaior significherebbe “guado maggiore” oppure la “corte maggiore”, la Courmayeur sarda!
Mi portano su una collina dove si trova l’acquedotto e dove un tempo si trovava un nuraghe, sparito. All’ex Monte Granatico si trova una targa che commemora Antioco Vincenzo Melis, commediografo nato qui. La chiesa di San Sebastiano è chiusa per motivi di sicurezza, ma nel vicino oratorio della Madonna del Rosario si trova un bel retablo del Cinquecento, scoperto restaurando la zona del coro.
Usciti fuori dal paese i campi arati sono coltivati a grano, fave e legumi. Ci sono anche molte vigne, un tempo appertenenti alle cantine Trexenta e ora di proprietà di Enrico Melis di Barrali che produce il vino Barru. La vendemmia avviene ancora a mano, con le sacche che vengono riempite e caricate sugli asini.
Dopo essere saliti in cima ad una collina per visitare l’imponente nuraghe Barru, pentalobato, rientriamo in paese dove Nicola mi mostra il suo allevamento di galline e conigli.
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
A Guamaggiore è nato il commediografo Efisio Vincenzo Melis, celebre autore di teatro in sardo. La sua commedia più famosa, Ziu Paddori, venne rappresentata a Cagliari nel 1919. Con grande ironia mette in scena i contrasti tra la città e la campagna, tra la modernità e la tradizione. Ziu Paddori, una delle maschere più popolari della commedia sarda, ricorda una Sardegna pressoché sconosciuta per uno come me cresciuto in una città come Cagliari, una Sardegna quasi immaginaria.