Ardauli

23/377: Ardauli

ISPIRAZIONE

Ardauli
Vista dalla parte alta del paese

‘È tutta in discesa’ risuonava nella mia mente, convinto di star scendendo verso il lago, invece dopo una discesa veloce, ma breve si ripresenta una bella salita. Ardauli è ancora in alto rispetto al lago. La distanza comunque è breve e il panorama sulla vallata eccezionale.

È sabato, arrivo in Comune, è chiuso, ma subito dopo mi raggiungono il Sindaco Massimo e l’assessore Alessandra. Una calorosa accoglienza, anche qui accompagnata da doni molto graditi. Come in tanti altri comuni, anche qui ho dovuto chiedere che tutto mi venga spedito a Cagliari, purtroppo non posso caricare la bici.

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Casa sulla roccia

Facciamo un giro nel centro storico, dove mi colpiscono la chiesa della Beata Vergine del Buon Cammino con un bel rosone e il campanile distaccato, e alcune case costruite su un basamento di roccia. Anche qui è tutto prevalentemente costruito con la trachite. E anche qui si intravede qualche casa abbandonata in mezzo a tante case ristrutturate con buon gusto.

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Rosone della chiesa della Beata Vergine del Buon Cammino

Nel pomeriggio il Sindaco mi porta a vedere due punti panoramici da cui si gode di una vista straordinaria sulla piana di Abbasanta. Da qui si possono vedere una ventina di paesi, fino al mare di Oristano, e la vista notturna (come avrò modo di constatare più tardi) con tutte le luci dei centri abitati è magica.

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Vista sul Lago Omodeo

Finiamo il giro nelle campagne intorno al paese. Ci fermiamo alla bella chiesetta di San Quirico, vicino al ponte sul lago. Poi torniamo verso l’interno, dove i boschi si stanno riprendendo dopo un terribile incendio che li devastò qualche anno fa.

Da questo lato iniziano a rispuntare i graniti, come anche a Neoneli, mentre guidando attorno al costone che affaccia su un ramo del lago Omodeo le rocce sono di nuovo rosa, trachite.

Il panorama è mozzafiato, e con la luce del tramonto queste strette valli contornate da sculture naturali di roccia hanno un chè di mistico, con la nebbiolina che inizia a formarsi a fondovalle.

 

FRAMMENTI SONORI

Ispirato dall’organetto di Luca Cocco. Registrato a Nughedu Santa Vittoria con l’organetto di Nicola Spiga.

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BREVI NOVELLE SARDE

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L’organetto di Luca Cocco

Luca, 26 anni, è un giovane talento con l’organetto sardo.

La sera vengo accompagnato a casa sua per farci una suonata, non abbiamo molto tempo.

Luca ci accoglie calorosamente, si siede, prende l’organetto e prima ancora che io possa tirar fuori l’ukulele si sbizzarrisce in un medley di danze sarde, dimostrando una tecnica sopraffina. Mentre suona ci sorride, solo nei punti tecnicamente più complessi l’espressione assume un tono un po’ più concentrato.

Ho voglia di suonare anch’io. Improvviso su un ballo sardo, poi suoniamo No Potho Reposare, che Luca vuol filmare e dedicare alla memoria di Andrea Parodi. ‘Lo mettiamo su Facebook e lo dedichiamo a Valentina’ mi dice, alludendo alla vedova del compianto cantante. Ok.

A questo punto dobbiamo andar via. ‘Aspetta che ti faccio un regalo’ mi dice Luca. Va via e rientra poco dopo con un foglio di carta, su cui inizia a scrivere. È una fotocopia di un articolo di giornale sulle sue recenti imprese, finalista ad un talent show a Londra e rappresentante della Sardegna al premio PIF Castelfidardo. ‘Un abbraccio al mio amico Sebastiano Dessanay.

Ti auguro tanta felicità, salute e amore. Grazie di cuore. Buona vita e grazie, con affetto e stima.

Luca Cocco di Ardauli (Sardegna)’.

Grazie a te Luca, abbiamo tutti bisogno di questo entusiasmo!