137-Loculi-blog-feature

137/377: Loculi

ISPIRAZIONE

137-Loculi-blog-1

La giornata di oggi è grigia. Anche perché non ho nessun contatto a Loculi. Perciò decido di passarci mezza giornata e rientrare a Galtellì per la notte. Passo il ponte sul fiume Cedrino e arrivo subito a Loculi, in questa giornata super British.

Entro subito nel centro storico e noto quanto in alcuni punti è ben curato. Arrivo alla piazza del Comune, faccio la foto di rito e ammiro i murales che ci sono nella piazza di fronte. Girando il paese ne trovo anche tanti altri. Passo la Chiesa di San Pietro, e torno sulla strada principale. Il paese è finito e sono appena arrivato!

137-Loculi-blog-5

Non mi arrendo. Torno in centro. Passo per caso davanti a Sa domo de Sas Artes e de Sos Mestieres, un’antica casa ristrutturata dove leggo esserci una mostra fotografica. Entro e mi accolgono quattro ragazze, Flavia, Nadia, Paola e Michela, che mi guidano attraverso questa casa museo. Dapprima le bellissime foto in bianco e nero di Carlo Bavagnoli, fatte a Loculi e nei paesi vicini nel 1959. Fa impressione vedere in che stato di arretratezza versavano queste zone in quegli anni. Nella reception ci sono anche delle bellissime foto di autori vari presentate al concorso organizzato dall’associazione locale PintArtStreet.

137-Loculi-blog-4

Salutate le ragazze, che si mostrano tristi per il fatto che stasera non rimarrò a Loculi, proseguo il giro in paese, e arrivo all’uscita. Vedo il cimitero sulla sinistra. Nonostante il nome di questo paese derivi probabilmente dal latino ‘lucus’, bosco, o ‘locus’, paese, luogo, il suo nome mi fa venire in mente proprio il cimitero e allora ci entro, un po’ per sdrammatizzare questo pensiero, un po’ perché i cimiteri mi piacciono, e da quando avevo iniziato le ricerche genealogiche ci trovo sempre qualcosa di interessante, cognomi ricorrenti, o mai sentiti.

137-Loculi-blog-2

Quasi di fronte al cimitero, dall’altra parte della strada e sopra una collinetta si trova la chiesa di Sa Defessa, dove salgo per dare uno sguardo. La chiesa è chiusa. Di fronte alla facciata si trova una statua in calcare bianco, probabilmente proveniente dal Monte Tuttavista. Ultimo questo giro nelle campagne circostanti, alla ricerca di qualche sito archeologico, ho letto che ce ne sono diversi, nuraghi e tombe dei giganti. Ma ho poca fortuna, seguo per un po’ le indicazioni per Preda Longa ma non trovo nulla.

Una volta rientrato a Galtellì mi scrive Flavia, una delle quattro ragazze del servizio civile “Abbiamo trovato per te un alloggio in un bed&breakfast!!”. Purtroppo devo declinare l’invito in quanto ho già bloccato il b&b di Galtellì, ma le ringrazio e mi sento triste per aver un po’ tradito il loro piccolo borgo.

 

FRAMMENTI SONORI

137-Loculi-score

BREVI NOVELLE SARDE

137-Loculi-blog-3

Tra il 1952 e ’53 venne istituita una Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla miseria in Italia per condurre un’indagine sulle condizioni di povertà di alcune regioni. Allo stesso tempo la rivista L’Espresso decide di condurre un’indagine indipendente nel Mezzogiorno e invia alcuni giornalisti e fotografi a documentare la situazione.

In Sardegna vennero inviati il giornalista Livio Zanetti e il fotografo Carlo Bavagnoli. Le foto scattate ritraggono Loculi e i suoi abitanti in uno stato di arretratezza incredibile. Il vestiario, il modo in cui si viveva, stanze piccole, letti di stuoia a terra, le strade e le case in condizioni pessime. La maggior parte dei soggetti fotografati sono identificati con nomi e cognomi, e molti di quei bambini con addosso quasi stracci sono ancora vivi…molto probabilmente oggi in una situazione migliore.

Bavagnoli fece qualche scatto anche i paesi limitrofi, Irgoli e Onifai, tra il 1958 e il 1959. Inoltre in Sardegna documentò anche Bosa, dove andò subito dopo la permanenza nelle Baronie, e a Orani dove si era recato nel 1958 in compagnia di Costantino Nivola. Molte di queste foto sono state raccolte dalla casa editrice Ilisso in un bel volume intitolato ‘Sardegna 1959. L’Africa in casa’. Per non dimenticare.