Monserrato

373/377: Monserrato

ISPIRAZIONE

Monserrato
Il Santuario di Nostra Signora di Monserrat

Il treno sul quale, nel 1921, viaggiò D.H. Lawrence un tempo arrivava nel cuore di Cagliari. Oggi ferma qui. Per spingersi in città bisogna fare qualche decina di metri in più e prendere la metropolitana di superficie. Sul piazzale della stazione mi affaccio al cancello del Museo delle Ferrovie della Sardegna, al momento chiuso, e intravedo qualche vecchia carrozza arrugginita in un cortile disordinato.

Monserrato
Vecchia carrozza al Museo delle Ferrovie della Sardegna

Inizia a piovere. L’acqua ritrova la sua strada a Pauli, vecchio nome di Monserrato, la palude. Mi spingo all’interno dell’abitato superando l’obelisco del Redentore, e arrivando al Santuario di Nostra Signora di Monserrat, accanto al Municipio, in una elegante piazzetta che oggi trasmette malinconia invernale.

Monserrato
L’obelisco del Redentore

In via Giulio Cesare, tra le tante palazzine eleganti e case in stile campidanese entro nel cortile della Casa della Cultura dove si trova un vecchio bunker.

Monserrato
Cortile della Casa della Cultura con il bunker

Poco più avanti arrivo alle famose cantine sociali di Monserrato, oggi chiamate Pauli’s. Sono arrivato limite comunale con Cagliari, c’è anche per me, come per il treno, aria di capolinea.

Monserrato
Alle cantine Pauli’s

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Sono tanti i comuni dove qualche abitante si è preso la briga di creare un blog per raccogliere i racconti storici della comunità. A Monserrato Salvatore M. ha creato paulionlineblog.

Sul blog leggo: “Le notti di Monserrato sono agitate dai fantasmi. Non è uno scherzo, soprattutto per i tanti che giurano di averli visti apparire nella propria casa. C’è l’uomo che si aggira – tra gli inquilini – nella casa campidanese costruita trecento anni fa in via Alessandro Severo. Chi l’ha incrociato racconta che, ogni due-tre mesi, dal magazzino va in cucina passando per il giardino. Per quanto possa sembrare incredibile, c’è anche un identikit: alto, capelli brizzolati e pettinati all’indietro. Nonostante ciò nessuno sa esattamente chi sia quest’anima in pena.”

E poi si continua: “In via Giulio Cesare 240 invece quello che tutti familiarmente chiamano signor Peddozzu non si fa vedere da un pò. E’ stato avvistato tre volte, racconta Maria Grazia Cossu, 93 anni”.

E Don Sergio Manunza della parrocchia Santissimo Redentore: “Spiriti?Anime del purgatorio? Leggende o qualcosa di più? Di sicuro Monserrato conserva il mistero che alimenta la paura, anche se in fondo il signor Peddozzu e l’uomo brizzolato non hanno mai creato problemi a nessuno”.

Eppure c’è chi giura che dichiarazioni del parrocco siano abbastanza confuse e che certi racconti sono tutto fuorché leggende!