Settimo San Pietro

372/377: Settimo San Pietro

ISPIRAZIONE

Settimo San Pietro
Centro storico

Ante scriptum: la perdita di dati era qualcosa che non mi era ancora capitata nel viaggio. Si, la GoPro mi aveva dato qualche problema e qualche breve video era andato perso; in alcuni casi non avevo proprio avviato la registrazione. Ma di questa giornata ho perso, a posteriori, tutto il backup fotografico, essendo riuscito solo a salvare quattro foto a bassa risoluzione, in quanto, fortunatamente, postate nel riepilogo settimanale sui social media!

Impiego poco a percorrere i pochi chilometri che uniscono Soleminis a Settimo San Pietro, una strada in discesa immersa tra i campi rinverditi. I suoni della città si avvicinano.

Settimo San Pietro
Murale in centro storico

E nonostante la vicinanza, Settimo San Pietro, nel suo centro storico, mantiene tutte le caratteristiche del paese autentico, case in pietra nobiliari, come la Casa Dessy, ma anche in ladiri, i mattoni di terra cruda tipici del campidano. Il paese, borgo del pane con diverse botteghe che lo producono, e l’Antico Molino, ancora in funzione, è tagliato in due da un fiume ormai tombato.

Settimo San Pietro
La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo

Dopo un aperitivo e pranzo con l’amico Emilio, arrivo alla chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, con un bellissimo campanile e un piazzale antistante che si affaccia sull’ultimo tratto del Campidano, con Cagliari alla sua estremità. Qui incontro Piercarlo, un nuovo contatto che mi hanno passato, che mi porta a fare un giro in bici per il paese e il suo territorio.

Settimo San Pietro
Vista di Settimo San Pietro da Cuccuru ‘e nuraxi

Arriviamo alla collina Cuccuru ‘e nuraxi dove si trovano importanti resti archeologici, resti di un imponente complesso nuraggico, un pozzo sacro coperto, una necropoli. Non lontano si trova un’importante struttura moderna chiusa, l’Arca del Tempo, centro di attività espositive, didattiche, formative e di laboratorio di scavo.

Arriviamo alla chiesetta campestre di San Pietro, non lontano dalla domus de janas S’acqua ‘e is dolus che visitai, ignaro che fosse in territorio di Settimo San Pietro, nella lontana giornata di Sinnai.

Da un’altra collina, Genna Arcana, si domina tutto il territorio. In lontananza la chiesa campestre di San Giovanni, con vicini i resti di una villa romana, dove però non andiamo. Il sole cala, la vista di Cagliari al tramonto mi galvanizza, il traguardo è sempre più vicino!

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Tre incontri rock. Emilio Capalbo mi raggiunge per pranzo. A brevissimo uscirà il suo Manuale di armonia pop-rock, un’opera affascinante e originale che occupa gran parte della nostra conversazione. Emilio è un organista classico, compositore e tastierista rock. La sua band, i cagliaritani Dorian Grey, vanta un primato: è stato il primo gruppo rock occidentale (se si escludono gli Wham!, che proprio rock non sono) a effettuare una tournée in Cina, agli inizi degli anni Novanta.

Mentre in bicicletta visitiamo il paese e i vari siti sparsi nel territorio, Piercarlo Carella mi racconta la sua esperienza come cantante in due formazioni cagliaritane, i Motivi per Litigare e i Musica ex machina. La sua vera vocazione però era il disegno, e oggi lavora come illustratore. Nei suoi lavori è evidente l’influsso rock metal e alcuni personaggi sono disegnati prendendo come modelli scheletri di animali morti che Piercarlo trova nelle campagne circostanti.

Cristiano Sanna Martini, talentuoso batterista e autore di canzoni che mi ospita per la notte, ha rappresentato un ponte tra la musica rock e quella sarda. Dagli Elora, band nata nel mezzo della bufera grunge che proveniva dall’America, ai Tancaruja, che reinterpretavano suoni e musiche della tradizione isolana in chiave moderna mescolandola con elementi di matrice mediterranea, il potente drumming di Cristiano è maturato nella scena rock, pop, progressive della Cagliari anni Novanta. La sua vena compositiva invece è ben rappresentata nell’ultimo progetto, i Signor Palomar.

Sarà una coincidenza ma sullo scaffale della sua libreria mi salta all’occhio lo straordinario Boghes e sonos del giornalista Giacomo Serreli, che raccoglie ‘quarant’anni di musica extracolta in Sardegna. Dal beat al pop, dal jazz all’etnorock’. Giacomo lo ritroverò al Municipio di Cagliari tra qualche giorno.