Lei

252/377: Lei

ISPIRAZIONE

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Vista di Lei dalla piazzetta di San Marco

Esco dal territorio di Silanus superando il nuraghe Orolio e, dopo aver percorso un tratto della tanto evitata SS129, inizio la salita che mi porta a Lei.

Un paese femminile mi accoglie in Piazza Sa Rocca (che i giovani del paese hanno ribattezzato piazza Fresu dopo che il trombettista l’aveva riempita di gente nel concerto dei suoi cinquant’anni con Stefano Bollani): la sindaca Marcella e gli assessori (o le assessore?) Maria Antonietta e Giuliana.

C’è anche un uomo, Giuseppe, che mi fornisce l’alloggio in cima ad una collina che sovrasta tutto il paese e che raggiungere sotto il sole d’agosto mi fa sudare. Divento il guardiano di Lei e della piana sottostante per un giorno.

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Capanna in località Cuguruttu

Saliamo verso i boschi, lecci, querce verdissime e antichissime e arriviamo fino alla statua dedicata a Sant’Isidoro, che nel mese di maggio viene qui portato in processione dal paese.

Più in alto arriviamo fino ad una ‘barracca’ in pietra, località Santu Pedru, immersa nel verde, dove tiro fuori l’ukulele e suono ispirato dai rumori del bosco. Non lontano da qui, località Cuguruttu, una singolare capanna di pietra e frasche, la cui porta d’ingresso in legno è sormontata dalle corna di un bue.

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Vista dalla vedetta di Monte Palai

Sempre più in alto superiamo una bella baita attrezzata dove si sta festeggiando una festa di laurea e sconfiniamo in territorio di Bolotana fino alla vedetta di Monte Palai, la punta più alta della catena del Marghine, a 1200 metri. La vista da qui è grandiosa, i paesi nella piana, le fabbriche di Ottana, il Gennargentu.

Mi raccontano di come la statua di San Marco venne contesa tra i comuni di Lei e Bortigali. Fu un mingherlino di Lei a sollevare la pesantissima statua di San Marco, non il gigante di Bortigali che non riuscì a smuoverla nemmeno di un centimetro. E allora il santo si festeggia due volte, ad aprile nella chiesetta campestre di San Marco, nelle campagne tra Lei e Silanus, e a settembre dentro il paese.

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Vecchie case in centro storico

Dopo un lauto pranzo a casa di Marcella mi ritiro nella casetta in cima al belvedere. Calata l’arsura pomeridiana scendo a piedi verso il paese, salutando alcuni asini dentro un recinto. Lei è Borgo Autentico d’Italia. Nel suo centro storico si trova la bella chiesetta romanica di San Michele, del tredicesimo secolo, e molte case antiche.

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Interno casa Pintore

Ne visito due: casa Pintore, dove gli ambienti di una volta son stati conservati alla perfezione, e poi un’altra casa, di Cristina che l’ha ereditata dalla bisnonna e che gentilmente ce la mostra all’interno. Ambienti di una volta, piccoli, scalette strette, pavimenti in tavole di legno e finestrelle celesti.

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Via principale allestita per il concerto notturno

Al tramonto ci rechiamo sulla moderna piazzetta dedicata a San Marco, impiantata su un basamento di roccia affiorante, e affacciata sulla piana di Ottana. Il paese si sta preparando per la serata. La via principale è chiusa al traffico e le sedie sono state posizionate in mezzo.

Il gruppo folk locale, Giuseppe, il mio ospite, Emanuele e Riccardo, mi invitano a suonare con loro. Si unisce Alberto, già conosciuto a Neoneli, la cui voce, che un tempo fece parte dei famosi tenores, già utilizzai nel mio frammento sonoro di quel paese. E stasera qui ci sono anche i tenores di Silanus, mentre i ballerini di Lei e di Borore danzano in cerchio fino a tarda notte, stremati dal caldo di una tipica notte sarda d’agosto.

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Costume di Lei

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Lei si erge alta
su scarpe di pietra
Lei è una donna bellissima
che guarda tutti dall’alto

Ma trovo una mancanza “In Lei”, che mi permette di parlare di un bel progetto che ho scoperto in questo viaggio.

Nel 2008 venne avviato il progetto “Fototeca di Sardegna”, che, con la collana “Atlante Sardo” da parte dell’editoriale Documenta, ha pubblicato una serie di libri fotografici con l’obiettivo di raccontare i 377 comuni dell’Isola all’inizio del Novecento attraverso immagini di memoria locale.

La stesura dei libri è affidata esclusivamente a soggetti femminili, e quasi quattrocento autrici hanno finora collaborato, coprendo poco più di 250 comuni. Una collana tutta al femminile. I titoli sempre gli stessi: In “nome paese”. Ho sfogliato il catalogo completo. Lei non c’è ancora. Speriamo arrivi presto!