106-Villasalto-blog-feature

106/377: Villasalto

ISPIRAZIONE

106-Villasalto-blog-1

Non ho ancora idea di cosa mi aspetta oggi dunque mi metto pian piano in strada, sapendo solo che ci sarà una ‘bella salita’. Pedalo lungo la valle del Flumendosa che sale gradualmente, costeggiando il Monte Lora col suo bel profilo di viso femminile. Poco prima di una breve galleria vengo fermato dai Carabinieri che mi fanno mettere il giubbottino rifrangente e accendere le luci.

Una volta ripartito attraverso un ponte e svolto verso Villasalto. E quello che vedo di fronte è terrificante, una serpentina di curve che si snoda sul versante ripido della montagna. Mi arrendo al fatto che dovrò faticare parecchio. Mi arrampico lentamente e quando arrivo in cima mi fermo per ammirare il panorama e la serpentina che ho appena percorso. Ma quando svolto dall’ultima curva, convinto di trovare il paese lì dietro l’angolo per poco non mi viene un infarto: il paese è lontano, in alto, con un’altra serie di tornanti in salita da affrontare. Mesto, pedalo lentamente, con ormai almeno un’ora in ritardo rispetto all’arrivo previsto.

106-Villasalto-blog-3

Valentino, del bnb di Teresina, mi ha già chiamato una decina di volte, preoccupato del ritardo, e quando arrivo in paese finalmente lo incontro nella bella piazzetta della chiesa di San Michele. Il bnb è proprio dietro l’angolo, lascio bici e bagagli e andiamo a farci un giro in paese. Sono entrato ufficialmente nel Gerrei, le mie gambe hanno assaporato le sue ripide salite, e ora gli occhi, dai bordi del paese, assaporano i suoi paesaggi aspri. Da qui vedo Armungia, dove sarò domani, fino a Escalaplano, oltre una serie di vallate. Le case sono tornate in pietra scistosa, l’odore dei caminetti, la bassa temperature, e le nuvole sopra la testa mi proiettano dal mare e le spiagge dei giorni scorsi alla montagna.

106-Villasalto-blog-2

Attraversiamo vicoletti di case in pietra e vecchi portali in legno per discendere su un costone della montagna a vedere la grotta di Santa Barbara, una cavità non tanto grande nella quale è stata posta la statua del patrono dei minatori. Poco fuori paese infatti si trovano le miniere di Su Suergiu, chiuse negli anni 80. A causa di ciò il paese è in forte fase di spopolamento.

Rientrati nella strada principale noto il ristorante di Paolo Perella, il Laboratorio del Gusto. Decido di ricompesare la fatica della scalata di stamattina pranzando qui. Paolo è gentile e il luogo dallo stile retrò per via delle vecchie fotografie fa sentire a casa. Notevoli i formaggi uniti ad una marmellata di mandarino (“senza zucchero aggiunto” aggiunge Paolo).

106-Villasalto-blog-5

Nel pomeriggio ritrovo Valentino che mi porta a vedere le miniere. Anche qui, come ormai in altri siti analoghi, la casa del direttore è sempre la struttura più impressionante. Molti stabili son stati ben ristrutturati, altri aspettano qualche lavoro, così come la strada di accesso che è parzialmente crollata!

106-Villasalto-blog-4

Da qui ci muoviamo giù verso la valle del Flumendosa, ripercorrendo i maledetti tornanti di stamattina! Arrivati in basso entriamo in una proprietà privata per ammirare il nuraghe Corrolia, costituito da pietre calcaree chiare. Rinunciamo ad andare verso il Monte Genis, un po’ lontano da qui, e risaliamo in paese per la salita…quasi non riesco a credere di averla fatta in bici, e spero tra e e me che il Gerrei non sia tutto così (ma sbagliandomi).

 

FRAMMENTI SONORI

106-Villasalto-score

 

BREVI NOVELLE SARDE

Valentino mi racconta che da Villasalto, per via delle strade panoramiche mozzafiato, passano moltissimi motociclisti, ma anche molti ciclisti, che spesso stanno nel loro bnb. Scopro che da qui passa uno dei circuiti ciclistici più interessanti di cui ho sentito parlare in questo viaggio, la TranSardinia, 420 chilometri di percorso quasi tutto su sterrato che va da Olbia a Cagliari, in sette tappe, attraversando 26 comuni e con un dislivello totale di 11.500 metri!

L’idea è nata dal gruppo Ichnusa Bike, di Amos, Mauro e Piero, che hanno sviluppato il percorso e fatto in modo che per ogni tappa ci sia un punto d’appoggio, un bnb, un agriturismo, che fornisca alloggio e cibo locale di qualità. Ci vuole un bell’allenamento per attraversare questo asse orientale nord-sud, attraverso zone a volte desolate e impervie, terreni duri, in alcuni punti si è anche obbligati a prendere la bici in spalla.

Anche questo tour mi attira, spero di conoscere presto i suoi ideatori, e chissà magari un giorno riuscirò a percorrere anche questa lunga tratta. Mi consola l’idea che da Villasalto si scende verso San Vito e non viceversa, come ho a fatica fatto questa mattina!