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107/377: Armungia

ISPIRAZIONE

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Parto da Villasalto con un po’ di freschetto, e costeggio quello che qualcuno su Facebook mi indica come ‘la muraglia’, un muro di pietra che costeggia buona parte della strada principale che sale verso l’uscita del paese. Dopo la salita di ieri, oggi mi aspetta quasi tutta discesa, ‘quasi’ perché questo primo tratto è tutto in salita fino ad arrivare ad un bel pianoro dal quale si gode di una vista su buona parte del Gerrei. Arrivo al bivio per Armungia e da qui è veramente una bella discesa.

Non appena arrivo in paese seguo le indicazioni di Tommaso per arrivare alla celebre abitazione dove mi ospiterà. “Portale rosso” mi dice, e così arrivo alla casa di Emilio Lussu, nonno di Tommaso. Qui mi aspettano anche la sua compagna Barbara e la loro bambina Eva. Tutta la proprietà è stata ristrutturata tenendo tutto originale, i caseggiati sia all’esterno che all’interno mantengono intatto lo stile di una volta, dai pavimenti in pietra grezza, ai muri  dalle superfici irregolari, fino alla maggior parte del mobilio, lo stesso che si vede in fotografie d’epoca che ritraggono Emilio e sua moglie Joyce. Sono alquanto emozionato di essere qui, e soprattutto di venir sistemato nello stabile dove si trovava lo studio personale di Emilio.

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Veniamo raggiunti da Alberto, responsabile del Museo Lussu, e tutti insieme andiamo a fare un giro per le vie del paese. Il centro storico è tenuto benissimo con la maggior parte delle case in pietra calcarea (per l’esattezza metacalcari del Devoniano!). Arriviamo ad una piazzetta con un bel murale dedicato alla Brigata Sassari, e poco lontano da qui si trova la Casa Dessì, un tempo appartenuta ad una ricca famiglia, ora Museo Lussu. All’interno Alberto mi guida attraverso vecchie fotografie, scritti, lettere, e materiale riguardante sia Emilio che Joyce. Da un bel pannello multimediale possiamo anche guardare diversi video nei quali posso vedere ed ascoltare questo immenso personaggio della storia politica e culturale sarda. Mi colpiscono molto alcune poesie di Joyce e mi riprometto di procurarmi qualche suo libro, oltre che di rileggere Un’anno sull’Altipiano.

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Nel pomeriggio ci dirigiamo nella parte alta del centro, dove si trovano le cosiddette ‘case minime’ delle ex abitazioni ben ristrutturate dove Tommaso e Barbara, con la loro Associazione Casa Lussu, hanno realizzato un laboratorio tessile. Barbara ha appreso la tessitura tradizionale direttamente dalla nonna, ma la sta sviluppando con nuovi concetti sull’ordito. Scopro anche che spesso hanno utilizzato i colori naturali prodotti da Maurizio Savoldo, il cui laboratorio ho visitato ad Atzara! Inoltre qui, oltre ai telai tradizionali, si lavora su dei telai di concezione moderna, uno finlandese bellissimo mi colpisce molto. Osservo Barbara che muove su e giù le leve e intreccia fili, ipnotizzato, mentre Tommaso mi racconta delle attività didattiche che spesso organizzano qui, e degli eventi culturali che includono anche musica.

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Mentre Barbara continua a tessere, Tommaso mi porta sul retro, e aperta una porta, mi mostra cosa hanno nel cortile interno: un nuraghe…intero! Anche questo, come le case, è fatto di calcari, una parte ben ricostruita. Alberto ci apre il cancelletto che permette di entrare nella camera principale, bellissima, con due nicchie e la parte alta aperta. Ma allora non è dunque vero che l’unico nuraghe dentro un paese è a Sant’Anna Arresi…ah questo campanilismo sardo!

Da qui poi ci spostiamo al Museo Etnografico, quasi attaccato, che costituisce un altro polo della rete museale diffusa di Armungia. Qui posso ammirare costumi tradizionali e molti attrezzi dei mestieri, soprattutto relativi alla tessitura e alla panificazione, in un allestimento molto originale.

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FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

La giornata di oggi ha segnato un importante incontro. Io e Tommaso siamo la terza generazione di Dessanay e Lussu che si incontrano. Mio nonno Sebastiano infatti ebbe rapporti d’amicizia col celebre nonno di Tommaso. Entrambi attivi politicamente, si dovevano stimare reciprocamente per l’interesse verso le tematiche dell’autonomia della Sardegna. In famiglia abbiamo anche ritrovato della corrispondenza cartacea tra i due, e Tommaso rimane piacevolmente colpito da questa connessione.

Inoltre scopro che i nostri padri hanno frequentato entrambi lo stesso liceo. Babbo mi racconta di una gita insieme al papà di Tommaso e ad altri amici, nella quale guidò un maggiolone che però, non essendo adatto alla guida ‘sportiva’ di mio padre, per poco non si ribaltava in una curva.

E oggi io e Tommaso siamo qui a parlare di progetti creativi, di stili di vita alternativi, di musica jazz (il fratello di Tommaso Pietro è un affermato pianista). Incontro Dessanay Lussu di terza generazione. Spero che un giorno la piccola Eva, che oggi cammina da una parte all’altra della vecchia cucina brandendo pupazzetti, possa incontrare un Dessanay e scambiare storie e ricordi di quarta generazione!