Tiana

15/377: Tiana

ISPIRAZIONE

Tiana
Rio Torrei

Dopo la visita mattutina al torronificio di Tonara mi butto in discesa verso Tiana. Anche oggi è una splendida giornata, c’è ancora un’aria frizzante, e la bici sfreccia tra i boschi verdi.

Poco prima di arrivare in paese, sulla sinistra, una discesa molto ripida porta a sa Cracchera de tziu Bellu, una delle poche gualchiere rimaste nel territorio, il luogo dove si follava la lana grazie ai macchinari di legno attivati dai mulini ad acqua.

Tiana
Diverse tipologie di lana di pecora

C’è una scolaresca di Olzai, i bambini mi riconoscono (‘tu sei stato a dormire da Zia Peppina!’) e una donna in costume illustra tutto il procedimento di trattamento della lana per ottenere l’orbace.

Risalgo una salita ripidissima e, dopo poco, arrivo in paese. Mi attende il Sindaco Francesco. In paese sono tutti indaffaratissimi per Autunno in Barbagia, la manifestazione che inizierà domani fino a domenica. Sono solo poco più di trecento abitanti, in questo paesino sul versante di una meravigliosa vallata, alla confluenza dei due fiumi Torrei e Tino.

Tiana
Rack di biciclette

Vedo con piacere un rack di biciclette parcheggiate fuori dal Comune e Francesco mi spiega che sono pochi i Comuni in Sardegna che hanno biciclette pubbliche, e Tiana è uno di questi.

Tiana
Vista dall’interno della domus de janas di Mancosu

L’85% del territorio comunale è ricoperto di boschi. Ne visito una piccola parte nel pomeriggio, arrivando dopo una breve scalata alle domus de janas di Mancosu, arroccate sul lato della montagna. Sulla strada incrocio solo dei tagliatori di legna e un pastore col gregge (faccio ben attenzione ai suoni dei campanacci!).

Tiana
Vista dal paese

Trascorro la serata a riposarmi nel b&b (finalmente) e a recuperare un po’ di lavoro arretrato sui frammenti musicali e il blog.

 

FRAMMENTI MUSICALI

Ispirato dal movimento ipnotico delle pale di legno della gualchiera. Scritto nel b&b Meddie.

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BREVI NOVELLE SARDE

Lorenzo è pensionato, ma il lavoro in campagna non manca mai.

Mi accompagna nei suoi terreni tra i boschi. ‘Vedi qui cerco di tenere pulita la strada del terreno così faccio un bel po’ di legna’. Camminando trova una bottiglia di plastica, la raccoglie e mi dice ‘ah queste scolaresche in visita alle domus de janas!’.

Mi racconta del problema degli incendi che, sebbene per anni non ce ne fossero stati, uno grosso di recente avesse arrecato danni ‘gli incendi sono quasi sempre dolosi, il problema di una persona arreca danno a tutta la popolazione’.

Poi mi spiega come lui fa il miele, e come le api siano a rischio d’estinzione a causa dei diserbanti usati per ripulire le strade ‘vedi, se muoiono le api moriremo anche noi, perché non ci sarà più chi impollinerà, e senza vegetazione e verdure non potremo sopravvivere’.

E mi racconta anche delle api-droni che stanno sviluppando i giapponesi e di quanto sia preoccupante.

Mi parla di moltissime altre cose, politica, storia, cucina, tecnologia e, quando rientro e ho il tempo per mettere in ordine i pensieri, mi rendo conto di come anche in un piccolo paesino alla confluenza di due torrenti ci si possa fare un’idea di come vanno le cose nel mondo e preoccuparsi per il futuro dell’umanità.