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212/377: Ardara

ISPIRAZIONE

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Il clima sta peggiorando, nel senso che fa sempre più caldo, quello insopportabile già dalla mattina presto. Parto da Ploaghe e mi getto in discesa in una strada interna da dove vedo nel costone opposto i paesini che ho appena fatto, Florinas e Codrongianos. Percorro un po’ di pianura, in un’atmosfera quasi africana. Ormai i colori di qualche settimana fa sono completamente cambiati e la campagna è decisamente ingiallita. Vedo Ardara sulla cima di una collina, la chiesa sul costone, e mi arrampico lentamente sul costone a tornanti, nell’arsura totale…”ardere ad Ardara”.

Arrivato in Comune mi accoglie il Sindaco Francesco, che mi racconta qualche fatto su questo piccolo comune. Prima di tutto delle importanti attività su cui si basa l’economia del territorio, un comune dove non sembra esserci molta crisi di posti di lavoro. Grazie ad alcune importanti aziende produttrici di latte (uniche in Sardegna insieme alla Arborea), e a molti artigiani, come fabbri, che producono e vendono anche su scala nazionale. E poi ci sono le cave, miniere per la precisione, anche se sono scavate all’aperto.

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Dopo un aperitivo (ignaro di come finirà la giornata…) ci dirigiamo insieme al Vigile Urbano del paese alle miniere Svimisa, dove ci accoglie Riccardo, il capo cantiere, e ci guida attraverso i vari fronti di scavo, i macchinari di separazione e lavaggio, e i laboratori. Qui infatti si scavano prevalentemente sabbie quarzifere per la produzione di ceramiche di alta qualità, esportate in tutto il mondo. Si scava anche un altro tipo di materiale che viene utilizzato per il completamento della Sassari-Olbia che passa non lontano da qui.

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Rientrati in Comune, Francesco mi mostra con orgoglio diversi quadri acquisiti nel tempo, di Mario Gaspa, Lina Mannu, Anfossi…alcuni dei quali veramente belli. Poi dalle finestre ammiro i resti del Castello, con le sue pietre bianche e nere, sui quali questo Municipio è stato costruito. Riprendo bici e bagagli e mi sistemo al b&b Adelasia di Marco e Andrea, prima di andare a pranzo al ristorante La Locanda con Francesco e Luigi, un impiegato del Comune. I pezzi forte del pranzo sono il lardo (tagliato fine che si scioglie in bocca) con pistacchi, le fave con pancetta, e ovviamente il vino.

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Finito il pranzo ci dirigiamo all’Irish pub per un caffè….solo che dopo ci sono gli ammazzacaffè…che non finiscono mai. Aumentano i clienti e i bicchieri. Sergio, un romano che vive qui da più di trent’anni, mi racconta di quando lavorava a Poltu Quatu, circondato da personaggi quali Paolo Villaggio e Vittorio Gasmann, dei quali ha visto anche i momenti di tristezza, in cui gli dicevano che avrebbero voluto essere al suo posto, niente fama, vita semplice.

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Si fa tardi, io e Francesco ci dirigiamo al monumento più importante di Ardara la chiesa di Nostra Signora del Regno, tutta in pietra scura basaltica. Quando penso di aver già visto le cose più belle in questo viaggio arriva puntualmente una smentita. Entrato nella chiesa rimango letteralmente a bocca aperta. Poi capirò anche il perché. Innanzitutto la bellezza delle navate, tre, separate da colonne affrescate, e in fondo quello che è considerato il secondo retablo più grande d’Europa. La guida della chiesa me ne illustra tutti i quadri, poi Francesco mi porta dietro a vederne la struttura. E in sagrestia mi fa vedere il pannello che controlla l’illuminazione, un impianto costosissimo ma che può mettere in evidenza diverse sezioni della chiesa. Francesco mi parla della sua idea di riportare in luce una parte della cripta, ora coperta da una pavimentazione abbastanza recente, dove dovrebbero essere sepolti diversi Giudici sardi.

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Usciti dalla chiesa percorriamo la salita, che l’anno scorso vide un numero impressionante di pubblico venuto a vedere il concerto di Ludovico Einaudi per il festival Time in Jazz. Al lato di questo viale alberato si trova un parco con un bell’anfiteatro per eventi. Giriamo le stradine dell’ordinato centro storico, tra addobbi floreali e la piazzetta con un bell’ulivo al centro. Poi entriamo in un bar a dir poco particolare. Oggetti di ogni tipo, memorabilia, cianfrusaglie, davvero di tutto, mi ricorda il museo di Erula, eccetto che per qualche oggetto dedicato a Mussolini. Prendiamo un caffè col quale cerco di sedare i vari aperitivi e ammazzacaffè…ma ormai è troppo tardi, l’alcol ha preso il sopravvento e non mi resta che tornare al b&b, dove mi addormento…per risvegliarmi stordito a mezzanotte a chiedermi cosa mi sia successo!

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Ancora una volta, dopo la mia giornata ad Arborea segnata da un grave incidente stradale, sono arrivato in una piccola comunità che è sconvolta e in preghiera. Maria Pina, 19 anni, è in coma dopo un terribile incidente stradale e la sua vita è appesa ad un filo. Il Sindaco Francesco mi ha fatto passare una bella giornata, alla scoperta del territorio, ma senza nessun clamore, senza nessun evento organizzato per il mio passaggio, nel rispetto di questa situazione, che io ho abbracciato sin dall’inizio, entrando in questo paese in punta di piedi. Dedichiamo uno dei tanti brindisi a Maria Pina, perché possa riprendersi presto, e all’interno della magnifica chiesa di Nostra Signora del Regno rivolgo un pensiero alla vita di questa ragazza.

PS Mentre pubblico quest’articolo so che Maria Pina è uscita dal coma ed è in fase di ripresa!