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85/377: Pula

ISPIRAZIONE

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Mi metto in viaggio con una bella giornata. Percorro un tratto di statale Sulcitana 195, purtroppo non ho scelta, ma dopo qualche chilometro riesco a entrare nella strada costiera ad essa parallela, che corre proprio accanto al mare. Sono in località Santa Margherita di Pula. Passo la spiaggia e la torre spagnola di Cala D’Ostia e un altro paio di spiaggette fino a ricongiungermi con la statale proprio dove sorge la chiesetta di Santa Margherita. Da qui proseguo per Is Molas, località interna verso le montagne, dove sarò ospite di Adriano e Carla Giulia.

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Dopo pranzo ci mettiamo in macchina per andare a visitare il paese. Conosco già molto bene Pula. Ci ho lavorato spesso, come libraio e come musicista. D’estate questo posto si trasforma in un luogo di villeggiatura rinomato e affollato mentre d’inverno rimane molto più tranquillo.  La giornata si è rovinata e pioviggina, e il paese è abbastanza deserto. Camminiamo lungo la via centrale, con i negozi che d’estate brulicano di turisti, e le gelaterie, tutti chiusi. E arriviamo fino alla piazzetta della chiesa di San Giovanni.

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In macchina ci dirigiamo a Nora, una delle mie località preferite, tanto che le ho anche dedicato un brano. La strada entra nella penisola e arriva al piazzale con le lagune da un lato e il mare della baia dall’altro. Su questa spiaggia si trova la chiesetta di Sant’Efisio, luogo di martirio e culmine della famosa processione che vede la statua del santo arrivare da Cagliari portata a piedi dai fedeli dopo qualche giorno di cammino.

Da qui si gode della vista di tutta la baia, con la torre in cima al promontorio, e la zona archeologica alla sua destra. Vista la pioggia rinunciamo ad andare ali resti dell’importantissima città fenicia (e poi punica e romana) che comunque ho visitato parecchie volte. Oltre all’interesse archeologico in questo luogo, che di notte assume un che di magico, d’estate si svolgono importanti spettacoli di teatro e di musica, nel piccolo teatro romano, in particolare le rassegne La Notte dei Poeti e Nora Jazz.

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Guidiamo verso Su Guventeddu, un tratto di costa che affaccia sempre sulla baia, con una bella spiaggia, e poi rientriamo al centro del paese. Ha smesso di piovere e Adriano mi porta in un luogo visibile da tutti i dintorni, uno spuntone di roccia vulcanica alto detto Su Casteddu, sul quale saliamo, con un po’ di fatica. Quando arriviamo in cima la vista a 360 gradi è magnifica. Tutta la costa su un lato, da Santa Margherita a Sarroch, l’Isola di San Macario, le montagne dall’altro, e la piana di Pula in mezzo, attraversata dal Rio Pula, fiume che in periodi di forti piogge può trasformarsi da ruscello innocuo quasi secco a vero e proprio fiume in piena.

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È ora di rientrare. Stasera infatti ci aspetta un concerto a S’Incontru, bar ristornate sulla piazza centrale, e ne approfittiamo per provare il repertorio, costituito da standard jazz. Insieme a me, Adriano Sarais alla tromba e Carla Giulia Striano che canta, suonano Andrea Schirru al piano e Francesco Oppes alla batteria. La serata va benissimo, il pubblico è caldo e apprezza la musica, suonata con tanta energia da queste nuove leve del jazz sardo che dimostrano un gran talento e passione. È la prima volta che faccio un’intera serata di jazz col contrabbasso dopo molti mesi, e tutto sommato non sono così arrugginito!

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

La scorsa estate sono stato per un bel po’ di tempo in vacanza in Sardegna. Più che vacanza è stato un periodo di pianificazione di questo progetto, nel quale ho fatto anche qualche esperimento, visitando diverse località della Sardegna per cercare di vivere l’esperienza come se fossi già dentro il progetto. Tra le varie mete una è stata Pula, dove son stato a vedere due concerti per la rassegna Nora Jazz. Durante la serata conclusiva del festival, nella piazza centrale , ho passato un po’ di tempo con Sam Sollai, amico e tra gli organizzatori della rassegna, e la band che avrebbe suonato più tardi, la cantante americana Joanna Tethers accompagnata da musicisti di varia provenienza, Italia, Cina e Stati Uniti.

Ascolto il concerto a bordo palco. Mi si avvicina una persona e iniziamo a parlare del più e del meno. Quando scopre che suono il contrabbasso e che vivo in Inghilterra mi dice: “Ah che coincidenza, c’è un bravo contrabbassista sardo che vive a Birmingham”. Rimango stupito e penso “cavolo come faccio a non conoscerlo??”. Gli chiedo subito chi sia. La risposta: “si chiama Sebastiano Dessanay”.