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83/377: Teulada

ISPIRAZIONE

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Oggi finalmente il tempo è buono e mi aspettano un po’ più di chilometri. Mi metto in viaggio presto e dopo qualche chilometro inizio a costeggiare la famosa e discussa base militare di Capo Teulada, un territorio molto esteso. Mi fermo in un bar nel mezzo del nulla per un caffè e una pasta, e proseguo per un po’ di salita, prima di arrivare al rettilineo che entra a Teulada, nel quale noto una fila di statue in pietra bianca.

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Superato il ponte sul torrente che taglia in due il paese, arrivo nella piazza principale dove mi stanno aspettando Paolo, che mi ospiterà per la giornata, il Sindaco Daniele e l’assessore Gloria. Paolo è dirigente scolastico nella scuola e ci deve lasciare per risolvere un’emergenza legata al servizio mensa. Noi tre invece ci mettiamo in macchina e ci avviamo a visitare il territorio comunale, vastissimo, il quinto per superficie in Sardegna, che si estende dal mare alle montagne retrostanti il paese fino a Punta Sebera (che lo separa dagli altri territori comunali circostanti).

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Prima tappa è in località Tuerra, alla chiesetta di Sant’Isidoro accanto alla quale si erge una grande torre di avvistamento medioevale squadrata. Qui d’estate si svolge un’importante festa in onore del santo. Proseguiamo verso la costa e arriviamo poco sopra il porticciolo, in una costa rocciosa sulla quale si trova la torre spagnola del Budello. Da qui si gode di una bellissima vista su una spiaggia sottostante e sul porto, al quale scendiamo subito dopo.

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La tappa successiva è la spiaggia di Porto Tramatzu, bellissima, sabbia fine e bianca, il mare di fronte di un turchese unico, l’Isola Rossa, le piccole dune di retrospiaggia che come mi dicono stanno crescendo, e delle strutture balneari che verranno presto abbattute. Questa parte di spiaggia è stata infatti restituita da poco al Comune dai militari, che la utilizzavano per le loro attività.

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Rientrati in paese ci raggiunge anche Paolo che ha risolto l’emergenza. Ne approfitto per fare qualche foto nella bella piazza del Comune, addobbata di sculture in pietra. Vengo a sapere che per tanti anni qui a Teulada si svolgeva una rassegna internazionale di scultura che ha portato artisti da tutto il mondo a realizzare opere urbane per il paese.

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Dopo un pranzo di qualità cucinato dal Sindaco, ci dirigiamo alla casa baronale dei Sanjust, storici feudatari del paese. Da qui continuiamo la visita centro, la chiesa parrocchiale, altre piazzette con sculture, e poi passiamo dall’altra parte del torrente per vedere la chiesetta di San Francesco. È qui che noto che molti muri sono fatti di pietra scistosa tipica della zona.

La serata prosegue con un aperitivo al bar centrale con Daniela già conosciuta a Nuxis ma che vive qui a Teulada, e un gruppo di amici, per poi concludersi a casa di Paolo con una cena a base di pesce e tante chiacchere davanti a ben due ukuleli basso, il mio e quello di Paolo!

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

È arrivato il momento di parlare di un altro cammino, di cui ormai sento parecchio parlare, dopo quello Minerario di Santa Barbara (che peraltro arriva fino a questo Comune, e descritto nella pagina di Iglesias) e quello di Santu Jacu (descritto nella pagina di Perdaxius). Si tratta del Cammino delle 100 torri. Dal quarantesimo giorno di questo giro, a San Vero Milis, ho iniziato a vedere il mare, la costa, e in essa le torri costiere che hanno iniziato a essere costruite nel Medioevo per avvistare i possibili invasori. Ne ho viste già tante, nell’Oristanese, nell’Iglesiente e ora nel Sulcis…e so che ne vedrò ancora molte, anche se non tutte!

Il cammino tocca 88 comuni, un totale di 1284 chilometri, praticamente il giro costiero della Sardegna, che si può percorrere a piedi, in bici, a cavallo e anche in canoa! Ideato da un ingegnere visionario di Cagliari, Nicola Melis, dopo aver completato il Cammino di Santiago, il cammino delle 100 torri è stato completato da lui e da persone che si sono unite per vari tratti nel 2018, un giro in senso antiorario. Sono state individuate diverse tappe a cui son stati dati vari nomi: la via del martirio, la via dei giganti, la via delle miniere e altre. Come per gli altri cammini, esiste un passaporto, dove vengono apposti i timbri che certificano il completamento delle tappe.

Anche questo è molto bello, ma c’è una parte di me che spera di non trovare più altri ‘cammini’ in Sardegna, per paura di volerli completare tutti, e non ritornare mai più alle mie attività musicali!