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76/377: Nuxis

ISPIRAZIONE

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La mattina è frizzante. Il vento è calato e il cielo è sereno. Ma c’è freddo. Parto in tutto relax, pedalando un po’ all’interno del villaggio Rosas e poi buttandomi in discesa per la vallecola che mi riporterà alla provinciale. Passo dalla frazione di Acquacadda, e anche oggi per un pelo non si sfiora l’incidente per un sorpasso più che azzardato. Arrivo tardi in paese, mi fermo nella piazzetta di fronte al Comune che contiene dei murales interessanti, uno grande nello stile di quelli di Orgosolo, che fa riferimento alla vicenda di Salvatore Cadeddu, avvocato cagliaritano fuggito a Nuxis per sfuggire ad una condanna per cospirazione, ma poi catturato e impiccato. Poco dopo mi raggiungono il Sindaco Andrea e il vice Sindaco Michele. Si danno da fare per trovarmi alloggio, e poco dopo sono sistemato a casa di Anna Paola, sorella del Sindaco.

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Daniela mi invita a pranzo e poi mi porta a vedere la sorgente Sa Turri, che sta nella parte alta del paese. L’acqua viene convogliata in un canalone delimitato da muri in pietra, mi ricorda molto l’arginamento di Olzai, e il fiume scende verso la parte bassa del paese dove però è stato ricoperto. Poco dopo ci raggiunge Sandro e insieme andiamo alla chiesetta bizantina di Sant’Elia, alla base delle montagne retrostanti Nuxis. Pare che un tempo qui ci fossero molti alberi di noce (da cui il nome del paese) e Sandro mi dice che un tempo durante le feste si svolgevano molti giochi, incluse gare di sparo al gallo con fucili a palla!

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Poi andiamo alla località Tattinu (dove si era nascosto il fuggiasco Salvatore Cadeddu di prima) ad ammirare un sito archeologico che ha uno dei pozzi sacri più belli che abbia visto in questo viaggio, con una scalinata che scende fino all’acqua.

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Rientrati in paese cambio accompagnatore. Giuseppe, mi porta a far visita alle miniere di Sa Marchesa, dove Roberto, geologo, mi guida attraverso il sito. All’esterno un’esposizione di rocce di tutta la sequenza geologica sarda, dal Paleozoico del Sulcis Iglesiente alle ere più recenti, poi un bell’affioramento dove si possono ammirare le mineralizzazioni che venivano qui ricercate. All’interno della struttura un’esposizione incredibile di minerali e fossili, sia della zona che provenienti da tutto il mondo. Inoltre delle belle sale e laboratori per attività didattiche. Finiamo con la visita di una bellissima grotta, ricca di concrezioni e addirittura contenente resti di attività umane preistoriche e all’uscita ci aspetta un tramonto spettacolare sulla piana di Narcao.

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Giuseppe mi riporta in paese, dove mi fa ammirare le sue sculture, di legno e di pietra (tra l’altro una presente anche nel piazzale di Sa Marchesa raffigurante un minatore). Giuseppe ha anche realizzato diversi murales in paese, uno nella piazzetta adiacente il museo degli antichi mestieri, dove entriamo. Il museo è custodito da Salvatore, che ci fa un buon caffè e ci mostra oggetti, foto, vecchi telai e artefatti di altri tempi. Sui telai ci sono ancora lavori in corso ma Salvatore ci dice che ha poco tempo per finirli, e si lamenta del fatto che ormai non si trovano giovani che riprendono quest’arte. Storie già sentite durante questo mio giro. L’artigianato sardo sparirà?

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FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Quanti personaggi e nomi in questo viaggio! Si materializzano nel giro di poco tempo e subito fanno parte dell’avventura. Chi sono quelli nominati oggi? Poco dopo il mio arrivo a Nuxis, mentre parlo col Sindaco e il vice Sindaco sulla strada di fronte al comune si ferma una macchina. È Simone, un biker avvisato del mio arrivo da Claudia di Portoscuso, che ancora una volta (dopo Carloforte) ha attivato la rete dei bikers sardi (e anche lei era stata allertata da Gigi di Gonnesa…e via dicendo…). Simone chiama subito Sandro, un esperto della zona che mi porta in giro nel pomeriggio. Sandro arriva. Ci passa accanto una macchina, la ragazza dentro ci saluta. È Daniela, che ho già incontrato qualche giorno fa a Perdaxius e che passava lì per caso. Ne approfitta per invitarmi a pranzo e portarmi in giro nel pomeriggio. Quando finisco con Daniela e Sandro mi raggiunge Giuseppe, fratello di Simone. A fine giornata sono esausto ma la serata non è finita: ci si riunisce tutti insieme, Simone, Giuseppe, e compagne (nuovi nomi da ricordare!!) per una pizza dove ci raggiunge Claudia (di prima) e l’amica Stefania venuta da Iglesias! Insomma la rete di connessioni del mio progetto aumenta esponenzialmente, e quello che era un paesino dove non avevo nessuna aspettativa e conoscenza diventa per un attimo il centro del mondo!