358/377: Selegas
ISPIRAZIONE
Oggi trascorro a Selegas solo una mezza giornata col sindaco Alessio perché più tardi siamo tutti invitati alla festa che si svolge a Suelli.
Camminiamo per le strade di questo piccolo paese della Trexenta. La scuola elementare è stata trasformata in centro culturale. Il paese è addobbato di murales, risultato di una rassegna di arte urbana nata negli anni Novanta.
È rappresentato un po’ di tutto: vita nei campi, agricoltori, buoi. Negli anni recenti anche qualcosa di più astratto, come l’arte di Tellas, e un murale alla cui realizzazione ha partecipato lo stesso Alessio. Anche al parco giochi le cabine in cemento sono state dipinte.
Intorno al paese ci sono colline a perdita d’occhio, da qualche parte la chiesa campestre di Santa Vitalia circondata da un colonnato e da cumbessias. Poi le vigne della Cantina Argiolas di Serdiana dove si produce il Turriga, pregiato rosso che prende il nome dalla località poco distante da qui dove venne ritrovata una bellissima statuetta di Dea Madre, oggi esposta al Museo archeologico di Cagliari ma qui ricordata da una statua nel centro del paese.
Ed eccola lì Cagliari, con la Sella del Diavolo all’orizzonte. La vista dalle colline di Su bruncu ‘e sa guardia e dal complesso archeologico del monte Nuritzi mi galvanizza, l’arrivo è vicino.
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
La frazione di Seuni è un antico villaggio di meno di duecento anime attraversato da una strada romana. Qualche volta penso che dalla divisione in comuni ne siano uscite sconfitte le frazioni, veri e propri paesi i cui nomi spesso cadono nell’oblio. Un vero giro di Sardegna avrebbe dovuto includere i centri abitati e non i comuni. Allora Lollove, Nuchis, Ludduì, Mulargia, Villarios e migliaia di altri centri minuscoli avrebbero avuto per un po’ un riflettore puntato su. Non sarebbe stato 377 ma probabilmente duemila, o anche di più, il tour delle frazioni. Credo che qualcuno l’abbia già pensato…e forse iniziato!