Villanovafranca

350/377: Villanovafranca

ISPIRAZIONE

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La Torre Civica

In una giornata grigia e piovosa discendo un territorio collinare che mi avvicina di nuovo alla Marmilla, passando accanto al villaggio di San Simone in territorio di Escolca.

Arrivo al Municipio di Villanovafranca, su una piazza dove troneggia la Torre Civica, e vengo accolto dal vigile Sergio che, istruito dal Sindaco Matteo, mi farà da guida per la mattinata.

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Lanterne al Museo Archeologico

Sulla piazza si affaccia anche il Museo Archeologico nell’edificio dell’ex Monte Granatico. Qui posso ammirare tutta una serie di reperti provenienti dal nuraghe Su Mulinu tra cui un impressionante numero di lucerne, pare millecinquecento. Questo nuraghe era un importante luogo di culto nel periodo tardo nuragico. Altri reperti provengono dai nuraghi Tuppedili e Barraca de is dragonis. Mi soffermo nell’interessante sezione tattile dedicata alla scoperta delle forme dei reperti per i non vedenti.

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Altare sacrificale all’interno del nuraghe Su Mulinu

Presa la macchina ci dirigiamo a vedere dal vivo il sito del nuraghe Su Mulinu, su una collina da cui, anche in una giornata così grigia, si può ammirare un panorama che si estende per tutta la Marmilla. Il sito è ben gestito e tante sono le zone accessibili. La più interessante è la sala dove si trova un altare sacrificale a forma di nuraghe, uno dei manufatti più belli che abbia visto. Tutto il sito venne ampiamente utilizzato anche durante le epoche successive al periodo nuragico.

Costeggiamo il Kartodromo comunale San Lorenzo, attualmente chiuso, per arrivare alla chiesa campestre della Madonna della Salute, di recente costruzione e circondata di ulivi secolari.

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Un elemento immancabile nei paesi della Sardegna: la “Apixedda”.

Rientrati in paese mi sistemo nell’alloggio e aspetto che la pioggia smetta prima di uscire a fare due passi per le strade deserte di questo paese, quasi interamente costruito di pietra calcarea e marnosa proveniente dalle colline circostanti. Molte case hanno ampie corti che si aprono sulla strada attraverso importanti portali di pietra e portoni di legno.

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La cappella delle anime accanto al vecchio cimitero

Cammino fino alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo accanto al vecchio cimitero e alla cappella delle anime. All’interno si trovano importanti arredi e marmi pregiati, la sagrestia è affrescata e si trovano antichi quadri che ritraggono Vincenzo Raimondo Porru, presbitero di Villanovafranca, nonché linguista celebre per il suo dizionario italiano-sardo del 1832. In quest’area si trova anche una piccola cappella privata un tempo della famiglia Santa Cruz e i resti di vecchie carceri austriache.

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Interno della chiesa parrocchiale di San Lorenzo

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Per cena sono ospite di Ivan, creatore dello Zafferano Cortis. Villanovafranca infatti, insieme a Turri e San Gavino Monreale, è l’unico comune dove si produce lo zafferano DOP.

Davanti ad una pizza a ad alcune bottiglie di birra Ichnusa Ivan mi racconta che coltivare zafferano è la sua passione da sempre, fin da quando, nel 1987, rimase folgorato da una distesa di fiori di zafferano profumatissimi che nascevano intorno alla proprietà dello zio Claudio e che lui decise di regalargli.

Anche il nonno si occupava della vendita di zafferano e di mandorle. Dunque Ivan non ebbe dubbi nel lanciarsi in questa nuova avventura, prima per hobby nel 2005, poi come vera e propria professione, ottenendo il riconoscimento Zafferano di Sardegna DOP come produttore, trasformatore e confezionatore. La sua mission? Puntare sempre e solo all’eccellenza per garantire una produzione di zafferano di primissima qualità.

A fine cena Ivan mi regala un vasetto di zafferano in stimmi. Mi dice che è stato coltivato esclusivamente nel territorio di Villanovafranca secondo i metodi tradizionali. I fiori vengono raccolti manualmente la mattina presto, quando sono ancora chiusi in modo da trattenere le migliori sostanze organolettiche. In giornata avviene la separazione dei petali viola dagli stimmi rossi; gli stimmi vengono poi essiccati attraverso la loro esposizione a sorgenti di calore blando.

Ringrazio Ivan per il dono, non ho idea come dovrò poi adoperarlo, ma lui mi dice che sul sito si trovano tutte le istruzioni e ricette. Non vedo l’ora di provarlo non appena ne avrò l’occasione, credo ormai alla fine del viaggio!