334/377: Gesturi
ISPIRAZIONE
Una leggera salita in direzione della Giara mi porta velocemente da Barumini a Gesturi. Qui vengo accolto da Veronica, originaria di Villacidro ma di base qui, che ha seguito il mio progetto e che insieme all’associazione Ciclisti per Caso ha organizzato la mia giornata e il mio soggiorno al b&b Antica Locanda di Rita, una dimora tradizionale ristrutturata con una bella corte che sembra un museo etnografico per tutti gli oggetti del passato che contiene!
Ci incontriamo al bar Bellavista per un caffè, e dove il proprietario Mauro ci offrirà anche il pranzo, e iniziamo subito la visita di questo paese che dà il nome a tutto il tavolato basaltico alle sue spalle e dal quale ironicamente mi allontanerò nei prossimi giorni dopo averlo avuto nel campo visivo per quasi due mesi!
Il centro storico, nonostante abbia subito come tanti centri sardi una profonda trasformazione edilizia dal dopoguerra in poi, conserva intatte case storiche, portali in pietra e la bella chiesa parrocchiale di Santa Teresa d’Avila, costruita nel Settecento in stile tardo-gotico, con un altissimo campanile e una facciata sobria ma con importanti dettagli nel portale.
Ci dirigiamo poi al primo luogo iconico di questo paese, la casa natale di Fra Nicola da Gesturi. È la seconda dimora di un beato che visito in questo viaggio (la prima quella di Edvige Carboni a Pozzomaggiore). Ci accoglie una signora che ci illustra i diversi ambienti della casa, che conservano oggetti e immagini del frate cappuccino che si ritirò al convento di Buoncammino a Cagliari e che lì è sepolto nella chiesa dei Cappuccini insieme a Sant’Ignazio da Laconi. Questo luogo è ancora meta di pellegrinaggio da tutta l’isola e oltre.
Ai bordi del paese si trova il Parco di Santa Barbara, con l’omonima chiesetta in stile romanico del Quattrocento, costruita usando le tue tipologie di pietra preminente della zona, l’arenaria chiara e il basalto rosso scuro. Non distante si trova quello che doveva essere il Santuario dedicato a Fra Nicola ma i cui lavori purtroppo sono fermi da tempo.
Il pomeriggio è dedicato alla salita sull’altopiano della Giara di Gesturi. Vi sono già salito da diversi comuni e questa sarà l’ultima volta per questo viaggio, una stagione non ideale per ammirarne i colori e l’esplosione di vita che invece mostra in primavera.
In questa stagione i laghetti, detti pauli, sono quasi tutti secchi, e i famosi cavallini devono essere tutti al pascolo brado da qualche altra parte. Noi ne approfittiamo per visitare il nuraghe Bruncu Madugui, interessante perché in realtà un protonuraghe, quindi con l’architettura a corridoio fatta di enormi blocchi di pietra basaltica, e di grandi dimensioni, al cui interno sono ancora visibili diversi ambienti e nicchie murarie.
Poco distante si trovano i resti di quello che era il villaggio. Capanne dalla pianta circolare perfetta, di cui rimangono solo le basi e in alcune anche le tracce degli antichi focolai. Alcune delle capanne furono ricostruite in tempo di guerra e sembra che alcuni sfollati vissero qui per diversi anni.
Arriviamo fino ad uno spiazzo dove si trova un camper. Appartiene ad Antonio, un abitante di Gesturi che ha deciso di stare a vivere qui, unica compagnia i gatti, dove raccoglie biciclette e le noleggia “a offerta” a chi voglia farsi un giro sull’altopiano! E più tardi scopro che a Gesturi la bicicletta ha un significato speciale.
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Veronica, Gianluca, Rita, e i ragazzi dell’associazione Ciclisti per Caso, Giacomo, Gianmaria e Alessio hanno organizzato una cena (minestrone, ma non solo, per me!).
Scopro che di recente la salita che conduce dal paese all’altopiano della Giara, circa quattro chilometri, è intitolata a Michele Scarponi, ciclista marchigiano morto prematuramente investito da un camion durante un allenamento.
Così racconta in un articolo il fratello di Michele:
“Quassù Michele, nell’ultimo Giro di Sardegna, corsa lontana che appariva e scompariva a febbraio, e ormai sacrificata forse per sempre dal grande ciclismo per gli ori dell’Oriente, scrisse una poesia d’amore con la sua mitica penna a due ruote. Versi mai dimenticati dagli abitanti del posto.”
Il racconto continua con la descrizione di quella che, agli ultimi chilometri, divenne una sfida col compagno di squadra José Serpa Perez che però cedette agli ultimi metri, lasciando che Michele sfrecciasse il traguardo leggero.
Continua Marco Scarponi:
“A Gesturi, da quel giorno, un gruppo di amici è salito in bicicletta e sembra non voler più scendere. Scala sorridendo fino all’altopiano della Giara, si diverte, vive la bicicletta con leggerezza, senza fanatismo”.
Sono proprio loro, i “Ciclisti Per Caso” che hanno deciso di dedicare la salita a Michele e l’hanno battezzata La Salita dell’Aquila. All’inaugurazione c’erano tutti, la famiglia Scarponi, l’amministrazione comunale, perfino la famiglia di Fabio Aru venuta da Villacidro.
Conclude Marco Scarponi:
“In cima alla Salita dell’Aquila, su una pietra, tra le querce di sughero e i cavallini liberi, c’è scritto per sempre il nome di mio fratello, che ogni notte riderà in faccia alle stelle e non sarà più così facile per nessuno perdersi sulla Giara…”
Post Scriptum. Ogni anno nella salita si organizza una pedalata amatoriale e nel 2021 è partita la prima edizione della Cronoscalata Michele Scarponi, organizzata dalle associazioni BikeTour4Mori, Ciclisti Per Caso, dalla Fondazione Michele Scarponi, dal Comune e dalla Pro Loco di Gesturi.