Ussaramanna

319/377: Ussaramanna

ISPIRAZIONE

Ussaramanna
Portale in centro storico

Da qualche giorno sono entrato nella cosiddetta Bassa Marmilla. Mi sto pian piano allontanando dalla Giara di Gesturi (alla quale mi riavvicinerò tra una decina di giorni) per andare in direzione Campidano.

Neanche due chilometri separano Turri da Ussaramanna. Arrivo in relax e vengo accolto dal vice Sindaco Enzo il quale mi porta i saluti del Sindaco Marco che non poteva essere qui oggi. Parcheggiata la bici in Municipio iniziamo la passeggiata per le vie del paese.

Ussaramanna fa parte dell’Associazione Nazionale delle Città della Terra Cruda. Posso ammirare tante case con il mattone in terra cruda a vista, il ladiri, come mi è già capitato durate questo viaggio. Molti edifici sono antiche case padronali, con bellissimi portali in legno sovrastati da archi in pietra.

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Ingresso della Domu Accalai

Alcune di queste case vengono aperte durante l’evento Sapori d’Autunno (manifestazione da non confondersi con l’omonima che coinvolge alcuni comuni del sud Sardegna), e i loggiati nei cortili esterni diventano delle botteghe artigiane. Uno di questi è parte della vecchia Casa Zedda, acquisita dal comune e ora sede della Biblioteca. Un’altra è la Domu Accalai che ospita il Centro di Interpretazione del Patrimonio Storico Culturale e dell’Economia del Territorio.

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La ex chiesa di Santa Maria del Carmine, poi Monte Granatico

In centro si trova la ex chiesa di Santa Maria del Carmine, sconsacrata e diventata poi Monte Granatico e vicino un nuovo murale, in stile contemporaneo, realizzato di recente dall’artista Gisella Mura. Poco distante si trovano anche dei murales più classici e a tema agricolo realizzati dall’artista locale Dante Atzori.

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Murale di Gisella Mura

Arriviamo alla chiesa parrocchiale di San Quirico Martire, dalla sobria facciata, probabilmente eretta alla fine del Cinquecento e poi ristrutturata e ampliata, il cui interno è impreziosito da marmi pregiati, specialmente quelli dell’altare e dell’acquasantiera.

Alla periferia del paese visitiamo il Nuraghe San Pietro, così chiamato perché un tempo qui si trovava l’omonima chiesa ormai scomparsa. La torre centrale è imponente mentre delle quattro torri laterali rimangono solo tracce (chissà che scavando non si scopra qualcosa di immenso!).

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Nuraghe San Pietro

Presa la macchina ci dirigiamo nella campagne intorno al paese. Prima tappa è la chiesa campestre di San Lorenzo Martire, edificata nel quattordicesimo secolo, e unica struttura rimasta dell’antico villaggio di Ussaredda, ormai scomparso. In questa chiesa si trovavano due importanti tavole realizzate dal Maestro di Oliena e oggi custodite nella Pinacoteca Nazionale di Cagliari.

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Chiesa campestre di San Lorenzo Martire

Qui, nel mese di agosto, si svolge anche la festa di San Lorenzo. La processione arriva a piedi dal paese, accompagnata da canti e musica delle launeddas. Intorno alla chiesa sta nascendo il Bosco della Continuità. Enzo mi spiega questo meraviglioso progetto: a ogni nuova nascita o quando un abitante compie novant’anni viene piantato un albero.

Tutto il territorio è ricchissimo di ulivi plurisecolari, sono migliaia, e anche qui come in altri comuni ogni albero ha un proprietario che spesso non coincide col proprietario del terreno.

È quasi ora di pranzo e guidiamo verso il confine col territorio di Siddi, a ridosso dell’omonima Giara. Arriviamo in località Monti dove Enzo mi lascia al ristorante Su Sensu di Eugenio, che mi rifocilla di ottimo cibo.

In attesa che Enzo torni a prendermi ne approfitto per una camminata in un’area boscosa magnifica, attrezzata di tavoli per picnic, dove vari gruppi di persone mangiano all’ombra delle querce. Arrivo quasi al confine con Siddi dove si trova un maneggio di recente costruzione, ma non ancora in funzione.

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Olio al Frantoio Podda

Con Enzo, poi, rientriamo verso il paese e visitiamo un’importante realtà produttiva, il Frantoio Podda, un moderno oleificio che produce un ottimo olio extra vergine d’oliva, il Terra dei Nuraghi. Visito le varie zone della produzione e alla fine mi viene donata una piccola tanica di olio!

Ma sono tante altre le realtà produttive nel territorio. Enzo mi porta a vedere dei campi dove viene effettuata la coltivazione di meloni a secco. Altri terreni sono destinati ai vigneti della Cantina Lilliu.

Infine, prima di rientrare in paese, costeggiamo la vecchia stazione di Ussaramanna-Turri, sulla linea ferroviaria Ales-Villamar. È in cantiere la conversione dell’edificio in un punto d’appoggio per cicloturisti, ostello con annessa officina, dal momento che tutta la strada ferrata diventerà una bella pista ciclabile, un tratto della quale percorsi qualche giorno fa da Curcuris a Gonnosnò.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Durante la passeggiata in paese Enzo mi parla di un’anziana abitante che scriveva poesie, non come ci si possa aspettare a mano su un taccuino, ma bensì al computer, nonostante l’età avanzata.

Clotilde Serpi ha scritto poesie al computer fino ai cento anni, sia in italiano che in sardo. Una storia che mi ricorda un po’ quella di mia nonna Fanny, che a cento anni è riuscita a vedere pubblicato il libro delle sue poesie.

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Clotilde Serpi in copertina di uno dei suoi libri di poesie, pubblicato dal Comune di Ussaramanna

La cosa che mi ha colpito è che la signora Clotilde è morta il giorno dopo il suo centesimo compleanno. Vi lascio dunque con due delle sue tante poesie:

Sardigna Bella

Sardigna bella, Sardigna cara
In sa terra tua c’est su Gennargentu
E su monti Limbara.
Po sa tua bellesa ses troppu stimada,
De soli e de luna ses illuminada
E su mari blù portas tottu in tundu
A-inoi in ferias benit genti meda de tottu su mundu
Ci ddis prascit meda e bolint abarrai
Po s’aria bella e sa cos’e papai,
E deu sémpiri ti portu in su coru
E no lassu mai de ti alabanzai.

Per gli onorevoli signori potenti della terra

I signori potenti della terra si facciano tutti avanti
Con grande coraggio audace si stringono la mano
Facciano cessare la guerra che è rovina, morte e dolore
E distrugge ciò che ha fatto Dio Creatore.
Levino il mondo da questo male
E che la pace sia universale.
Loro onorevoli che sono potenti
Inviino nel cielo azzurro
Uno stormo di colombe bianche
Per annunziare alle genti:
“Rallegratevi davvero
Che oggi la pace è per il mondo intero”.