309/377: Siris
ISPIRAZIONE
In mattinata, prima di partire da Morgongiori, il mio ospite Alfredo decide di venire con me a visitare il Nuraghe Inus, su un versante del Monte Arci già in territorio di Siris. Ci saliamo in macchina e arriviamo a una collina ricoperta da un bel bosco di lecci e di macchia mediterranea.
È proprio sul bordo di questa collina che si trova il nuraghe, una torre sulla quale riusciamo a salire. Intorno al nuraghe si intravedono resti di capanne e un sentiero ben curato conduce a un punto panoramico dal quale possiamo ammirare tutto il panorama della Marmilla.
Ripresa la macchina ci addentriamo in una stradina che scende nella stretta vallata del Riu Bingias. Un costone roccioso è ricco di tafoni, cavità naturali scavate dagli agenti atmosferici e chimici, e non lontano da qui si trova una fonte.
Rientrati a Morgongiori prendo la bicicletta e parto verso il centro abitato di Siris. Percorro in discesa la strada provinciale 51 che per metà è bianca e dunque mi impedisce di acquistare velocità con i copertoni da strada. La lentezza mi permette di apprezzare le colline tutt’intorno, e l’asfalto poi mi fa scivolare veloce verso l’ingresso del paese.
Mi dirigo in Municipio, un edificio moderno all’interno di un parco verde, e incontro il Sindaco Marco, il vice Eliseo e il geometra Mauro che ho incontrato precedentemente per caso alla fonte di Riu Bingias e che, non sapendo del mio arrivo, ha messo al corrente tutta l’amministrazione!
Parcheggiata la bici possiamo girare a piedi per questo piccolo paese. Le case sono in pietra, nelle litologie prevalenti della zona, il calcare chiaro, quello fossilifero delle colline qui intorno, e il basalto, quello scuro proveniente dal Monte Arci. Arriviamo a una nuova piazzetta realizzata recuperando un grande loggiato di una vecchia casa, e il Sindaco mi parla dell’idea di recuperare anche le vecchie colonne in pietra.
Superiamo la moderna chiesa parrocchiale di San Sebastiano e arriviamo alla fine del paese, da dove sono arrivato, alla chiesa di San Vincenzo, ricostruita di recente sui ruderi della vecchia chiesa del XVI secolo, ma in uno stile probabilmente non troppo dissimile dall’originale. Nella piazzetta dedicata al santo, dove si svolge anche la festa, si trova un ulivo millenario i cui rami nodosi dipartono dal tronco centrale dal diametro impressionante.
Rientriamo lentamente in Municipio, mentre il Sindaco mi parla della sagra della mela cotogna che si svolgerà tra poco. Nell’aula consiliare è stato allestito un piccolo rinfresco per la mia breve visita. Qui si trova una bella collezione di gemme, donata da Isa Carta e Agostino Pilloni. Mi raccontano che per lucidarle tutte è stata utilizzata una bicicletta rovesciata, con la ruota che fungeva da levigatrice azionata dai pedali mossi a mano!
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Nella passeggiata in questo piccolo centro di poco più di duecento abitanti mi hanno parlato di due artisti: Bianca Atzei e Andrea Casciu.
La prima è una celebre cantante nata a Milano, ma il cui padre è originario di Siris. Ovviamente qui sono tutti fieri della carriera di quest’artista che nel 2015 è approdata a Sanremo, e che ogni volta che torna in Sardegna riesce a rendere visita al luogo delle sue origini.
Il secondo è invece uno street-artist nato qui. Il soggetto più ricorrente dei suoi murales è un uomo barbuto dall’espressione neutrale, rilassata e che infonde una certa tranquillità. Purtroppo non riesco a vedere sue opere qui a Siris, ma sono certo che ne incontrerò qualcuna nei giorni prossimi a Mogoro e Masullas.