Albagiara

303/377: Albagiara

ISPIRAZIONE

Albagiara
Versante nord-occidentale della Giara

Anche oggi strada breve. È iniziato il tour della Marmilla, una costellazione di paesini tutti vicini. Quando ho pianificato il viaggio sapevo che arrivato a questo punto, un anno dalla partenza, avrei ringraziato per questi percorsi brevissimi.

Dunque da Assolo, per la prima volta a maniche lunghe dopo quattro o cinque mesi di caldo, non ricordo più, parto al fresco per insinuarmi in quel corridoio collinoso tra la Giara di Gesturi e il Monte Arci, e arrivo in fretta ad Albagiara.

Questo nome ha sempre richiamato immagini solari nella mia mente (e anche un po’ di Vasco Rossi) e oggi il sole, che ormai è sorto da tempo dietro la Giara, splende trionfante. Un tempo il villaggio si chiamava Ollasta Usellus. Il toponimo ollastu significa olivo selvatico, e all’epoca questo territorio doveva essere l’uliveto di Usellus.

Solo nel 1959 il comune di Ollasta si separa da Usellus e nel 1964 la popolazione sceglie il nome di Albagiara a simbolizzare il sorgere del sole sull’altopiano della Giara. Un caso simile è avvenuto dell’uliveto di Simaxis, quella Ollasta Simaxis che poi si separò per diventare l’attuale Ollastra.

Albagiara
Melograno

In attesa che il Sindaco Marco mi raggiunga all’ora di pranzo, faccio un giro per il paese. Dai giardini di molte case spuntano rami di melograno ricchi di frutti. Arrivo velocemente al confine con le campagne dove si trova la chiesetta di San Pietro. Entro nel suo cortile, che in realtà è un piccolo cimitero, con sepolture anche addossate alle mura della chiesetta del XVI secolo, un tempo parrocchiale.

Albagiara
Chiesa cimiteriale di San Pietro

Proseguo per una strada che corre intorno al paese, osservando i campi che salgono verso il versante della Giara di Gesturi, e pedalo in quella direzione ammirando l’altopiano, chiedendomi da quale paese ci salirò per la prima volta in bicicletta (la prima fu da Genoni, ma in auto!). La strada si allontana sempre più e io decido di tornare indietro, arrivando al parchetto comunale dove faccio uno spuntino-aperitivo, prima di recarmi al bar del paese per pranzo.

Albagiara
Vista in direzione del Monte Arci dalla località Su Padenti

Qui mi raggiunge il Sindaco Marco, con un altro Marco, operaio comunale. Lasciata la bicicletta in Municipio prendiamo la macchina per risalire la strada che porta alla località Su Padenti, sul fianco della Giara, dove si trova un’area attrezzata a ridosso di una zona boscosa. Nonostante non siamo sulla sommità il panorama è maestoso, con il massiccio del Monte Arci da una parte e il Monte Grighine dall’altra.

Non lontano da questa località si trova il nuraghe San Lussorio. Marco mi dice che è stato solo parzialmente scavato, ma la struttura è polilobata è di dimensioni importanti e sono stati rinvenuti reperti sia di epoca nuragica che di epoca romana.

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Cortile della Casa Museo

Rientrati in paese facciamo visita alla Casa Museo, una bella dimora campidanese ben ristrutturata e che verrà adibita a museo etnografico. Il cortile è bellissimo, vi si trova ancora il pozzo, sotto un porticato un antico torchio e, in un altro ambiente, un frantoio in pietra.

All’interno del cortile veniva ospitato per vari anni il Mercato Contadino poi diventato il progetto “Gulosìas de sartu de Marmidda” che promuoveva e valorizza i prodotti tipici del territorio della Marmilla. Marco spera che un giorno i fondi possano rifinanziare l’iniziativa. Qui vicino si trova anche la Casa Murru che conserva un importante archivio storico di documentazione sulla cultura rurale.

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Antico torchio alla Casa Museo

Ritornati sulla via centrale, dove si affaccia anche la chiesa parrocchiale di San Sebastiano, eretta agli inizi del Seicento, ci dirigiamo al vicino centro di aggregazione sociale dove un gruppo di bambini mi aspetta per un incontro-esibizione. Dunque concludiamo questa solare giornata nello spazio che viene anche usato come aula consiliare, con un bel messaggio alle nuove generazioni di Albagiara.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Marmilla 1. Si fa in fretta a dire Marmilla. La realtà è che questa zona che prende il nome dalle sue colline tondeggianti a forma di mammella, pur mantenendo qualità simili, è un grande territorio che si estende a nord fino ai piedi del Monte Grighine in provincia di Oristano e a sud fino a Furtei, ormai Campidano, in Provincia di Cagliari. Si distinguono di fatto Alta e Bassa Marmilla.

In questo viaggio mi sono fatto anche una cultura sulle Unioni dei Comuni, di cui fanno parte comuni che non sempre appartengono alla stessa regione storica. Nell’Unione dell’Alta Marmilla rientra anche Ruinas, visitata qualche settimana fa, la propaggine più settentrionale, una zona detta Barbaxiana perché alle porte con la Barbagia.

All’interno dell’Alta Marmilla si trovano le regioni storiche che venivano chiamate “Parte Usellus”, “Parte Montes” (ancora usato) e “Parte Valenza”. Ho già visitato Mogorella, Villa Sant’Antonio e Asuni nella parte settentrionale, e poi Genoni, Nureci, Senis e Assolo nel versante nord-occidentale della Giara, elemento naturale che domina sulle colline-mammelle, attorno alle quali sono sparsi gli oltre quaranta comuni che ne fanno parte e che mi terranno occupato per il prossimo mese e mezzo!

[continua…]