Ghilarza

30/377: Ghilarza

ISPIRAZIONE

Ghilarza
Torre aragonese

Dopo otto giorni passati in paesi di meno di 1000 abitanti, gli ultimi sei intorno al lago Omodeo, e gli ultimi quattro in paesi di meno di 200 abitanti, oggi è il giorno della ‘metropoli’ Ghilarza (4500 abitanti), o almeno questa è la percezione.

Uscendo da Soddì ripasso da Zuri, che oggi a pieno titolo fa parte della giornata 30 in territorio di Ghilarza. Un’altra breve pedalata, e inizio a notare il traffico che aumenta. Supero da sopra la 131 DCN, questa che ora mi sembra una vera e propria barriera, un intruso che scruto dall’alto come se fosse un fiume in piena.

Ghilarza
Chiesa di San Palmerio

Entro a Ghilarza. Un centro commerciale, supermercati e capannoni di attività varie danno il senso di centro polarizzatore di queste zone. La verità è che in questi ultimi giorni a Ghilarza ci son già venuto tre volte in macchina, per acquistare una scheda telefonica e ospite in pizzeria (unica possibilità di mangiare fuori per alcuni dei paesini intorno al lago).

Ma arrivarci in bici è diverso. Sono più prudente, come in città, più traffico e pericoli. Senza avere una direzione precisa pedalo e mi ritrovo a passare accanto alla bella chiesa di San Palmerio, di pietre bicolori, accanto alla quale si trova la maestosa Torre Aragonese.

Ghilarza
Antonio Gramsci in una illustrazione di Georges de Canino alla Casa Museo

All’arrivo in Comune incontro gli Assessori Giovanni Antonio e Sergio, i quali mi accompagnano per un giro nel centro storico. Le case sono tutte molto curate, costruite con pietre basaltiche accuratamente scolpite dagli antichi scalpellini di Ghilarza (ne rimangono pochissimi anche oggi).

Non solo ben scolpite le pietre principali, ma anche tutti i dettagli delle facciate, i bordi delle porte e finestre, spesso ornate di sculture raffinate.

Visita obbligatoria alla Casa Museo di Antonio Gramsci dove vengo guidato attraverso le stanze, volutamente private degli arredi, contenenti solamente oggetti strettamente legati all’opera gramsciana.

Ghilarza
Dono dei bambini della scuola elementare

Prima di pranzo sono invitato, per la terza volta da quando il viaggio è iniziato, a parlare del mio progetto ai bambini delle scuole elementari. Ancora una volta riscuoto un grande successo e le domande sono sempre sia interessanti che a volte bizzarre!

Ghilarza
Novenario di San Serafino

Dopo pranzo è il momento (ormai consueto) dei novenari. In macchina ci avventuriamo nelle campagne intorno a Ghilarza, ritornando in direzione del lago Omodeo, prima al piccolo novenario di San Michele, e poi, quasi per contrapposizione nelle dimensioni, a quello di San Serafino, una sorta di piccola cittadina fatta di muristenes che circondano la chiesetta, alcuni vere e proprie ville.

In uno di questi si svolge uno ‘spuntino’, che in Sardegna vuol dire grande pranzo che si può protrarre fino a ora di cena! Ci offrono vino e dolcetti, ma riusciamo a dileguarci prima del temutissimo ammazzacaffè.

La serata finisce alla Festa Solidale, un evento di raccolta fondi per l’acquisto di un pulmino per i bambini di una scuola in Perù. L’atmosfera è calda, c’è un sacco di gente, e musica dal vivo.

Mi unisco. Suono insieme all’organettista Pierpaolo Vacca di Ovodda, di cui ho già sentito parlare tantissimo in questo mio viaggio. Improvvisiamo qualche brano, poi insieme ci uniamo al gruppo per suonare un po’ di rock…cos’altro poteva esserci in una ‘metropoli’?

 

FRAMMENTI SONORI

Ispirato dalla sensazione di essere in una ‘metropoli’.

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BREVI NOVELLE SARDE

Incontri e rincontri.
Questo viaggio è ricco di incontri, casuali, organizzati, speciali. Difficile tenere a mente tutti i nomi delle persone che quotidianamente ruotano intorno al mio progetto. A volte dieci al giorno da ricordare. Dunque ne ho già circa 300 nella testa.

Facile finché c’è Facebook a rinfrescarti la memoria. Il problema può sorgere con i rincontri. Mi capita spesso di riconoscere facce già viste in questo viaggio, ma di non ricordare assolutamente nomi o anche situazione in cui ci si è conosciuti, e questo è imbarazzante.

Per esempio, questa scenetta è già avvenuta svariate volte:

‘Ciao Sebastiano’

‘Ciao…ermm…chi sei??’

‘Ahah come, non ti ricordi, abbiamo pranzato insieme a [nome paese]’

‘Ah si, ricordami il nome?’

‘[Nome]’

… Che purtroppo dimenticherò di nuovo dopo 5 minuti…

Qui a Ghilarza (ricordate, polo attrattivo dei paesi del circondario) i rincontri sono molti:

1 Maria Giovanna, insegnante delle scuole elementari, già conosciuta a Neoneli;

2 Serafino, che si ferma in moto quando mi vede scaricare la bici al bnb di Enrico (conosciuto ieri in strada verso Soddì), insegnante liceo, anche lui incontrato a Neoneli;

3 Nanni di Boroneddu, con moglie e figlia, che mi passano accanto in macchina quando arrivo in Comune e si fermano a salutarmi;

4 Luciana e Anna, venute alla Festa Solidale da Boroneddu appositamente per sentirmi suonare;

5 Gianluigi, anche lui alla Festa Solidale… Che ho già visto due volte per caso, una dimenticata (appunto), una volta al bar di Sorradile.

6 [non mi ricordo ancora il nome] di Bikin’Gavoi… Se leggi, ti prego, scrivimi!

7 Piera… Che mi ha guidato al Museo di Sorradile;

8 Rita di Bauladu, ma che vive a Cagliari… Dice che era alla mia laurea in Geologia nel 1998… Boh…

9 Andrea di Cagliari… Che si precipita a salutarmi non appena sente l’annuncio del vincitore del terzo premio della lotteria alla Festa Solidale… ‘e il vincitore delle salsicce è…SEBASTIANO DESSANAY!’