25/377: Sorradile
ISPIRAZIONE
È tutta discesa! E lo è veramente. Peccato che piova a dirotto. Un cane pastore mi si para davanti e mi viene incontro abbaiando. Rallento e mi fermo urlandogli contro. Si ferma.
Devo camminare per un po’ sotto la pioggia aspettando di allontanarmi abbastanza mentre il cane si calma.
Arrivo al Comune fradicio. Incontro il Sindaco Pietro e poi le due donne che mi accompagneranno per tutta la giornata, Maristella e Giovanna.
Dopo un caffè al circolo, dove le pareti contengono una lunga poesia dedicata a Sorradile da un suo cittadino poeta, mi accompagnano all’appartamento dove alloggerò, bellissime case vecchie ristrutturate e messe a disposizione dei visitatori.
Poi mi accompagnano in giro per il paese, in tre con tre ombrelli sotto la pioggia scrosciante.
Prima tappa chiesa di San Sebastiano. Non sono molto interessato a fare una rassegna delle chiese che ho visto finora, di solito mi limito a nominarle, ma questa devo ammettere che è speciale, non solo dall’esterno, ma sopratutto all’interno.
Antica, ma ben ristrutturata e pulitissima. Ogni cappella ordinatissima e dedicata a un santo.
Dei Gesù crocifissi bellissimi di epoche diverse. Un bell’altare, ma soprattutto…Un organo antichissimo, del Sei o Settecento! Non mi sembra vero quando mi chiedono se lo voglio suonare, riesco ad accendere le ventole e via!
Suono un paio di invenzioni di Bach e improvviso per un po’.
Andiamo avanti così, a visitare quasi tutte le chiese del territorio comunale: Santa Maria, San Nicola, San Giovanni al Monte, San Basilio. La giornata è non solo piovosa, ma anche nebbiosa.
Dall’alto del monte non si vede nulla, siamo in mezzo alle nuvole.
Quando si diradano un po’ la vista sul lago è spettrale. Mi portano a vedere delle vigne coltivate in mezzo alle rocce, Sa Inza de Caterina Farai, impressionante, poi un costone con delle domus de janas, e infine riscendiamo verso il lago.
Purtroppo non riusciamo a vedere il sito archeologico di Su Monte, ma al museo a fine giornata mi vengono illustrati tutti i reperti che lì sono stati trovati, anfore, bronzetti e altri manufatti.
FRAMMENTI SONORI
Ispirazione mistica nella chiesa di San Sebastiano
BREVI NOVELLE SARDE
Giovanna è una fervente credente in Dio.
Alla chiesa di San Sebastiano mi mostra con orgoglio la cappella da lei curata e mi parla di tutti i santi qui rappresentati.
È visibilmente emozionata.
Quando poi finisco di suonare l’organo della chiesa è ancora più emozionata.
Mi dice che certamente c’è qualcuno lassù che ci protegge e mi chiede se anch’io sia credente.
Forse rimane un po’ delusa quando le dico che io non me la sento di associarmi a nessuna religione. Ma non si perde d’animo. Ad ogni chiesa che visitiamo mi esprime la sua gioia di essere nel posto, la calma e pace che le donano questi luoghi e questi santi.
Alla chiesa sul monte la cordicella della campana pende fino a terra. Giovanna la prende e la suona a ripetizione.
Abbiamo raggiunto le vette celesti, campane angeliche risuonano, siamo in cielo. Letteralmente.
Il luogo è totalmente coperto di nuvole e non si vede a un palmo dal naso. E piove a dirotto.
A questo punto temo il giudizio universale.
Invece Dio è clemente, apre un po’ il cielo e mi permette di intravedere un po’ del lago, laggiù in basso.