Monteleone Rocca Doria

226/377: Monteleone Rocca Doria

ISPIRAZIONE

Monteleone Rocca Doria
Panorama all’ingresso del paese

Sarà la giornata nuvolosa, il silenzio surreale e la mancanza di elementi antropici in questo territorio selvaggio, ma avanzare verso la “rocca” circondata dal lago Temo mi dà un senso misto di magia/inquietudine. Mi lascio il Monte Minerva sulla destra, dopo aver visitato la necropoli di Puttu Codinu, ancora in territorio di Villanova Monteleone, e attraverso il ponte sul fiume/lago Temo.

Davanti a me la collina calcarea dove è adagiata Monteleone Rocca Doria. Mi fermo alla base per ricaricarmi di energia prima di affrontare i pochi chilometri di tornanti in salita, che affronto piano piano senza fatica. Sono in cima, 400 metri di altitudine, vista mozzafiato su tutto il territorio, il lago sotto di me.

Monteleone Rocca Doria
Rovine del Castello dei Doria

Entro nel borgo medioevale, che, dopo Baradili, è il secondo comune più piccolo della Sardegna, 99 abitanti. Uno di loro è fuori dalla casa, mi fermo a chiacchierare un po’. Mi dice che in realtà i residenti sono molti di meno, una cinquantina. Mi sistemo al b&b Brancadoria sulla via principale, e poi incontro il Sindaco Antonello che mi indica un po’ di cose da vedere in giornata. Dopo il pranzo a casa sua e una ’siesta’ mi avvio ad esplorare questo paesino.

In giro non c’è nessuno. Percorro la strada che costeggia uno dei lati della rocca e arrivo ai resti del castello, edificato dai Doria nel XIV secolo, di cui ora rimangono solo resti di muraglioni, torri, e qualche cisterna. La vista a perdita d’occhio verso meridione è eccezionale. Da qui mi sposto verso la chiesetta di Sant’Antonio, in una piazzetta carina, e proseguo per avviarmi alle cave di calcare.

Monteleone Rocca Doria
Fronte di cava di calcari

Il luogo è incredibile. Fronti di cava immensi, scavati nella roccia a strapiombo. Qui dentro diversi percorsi del “Parco Avventura”, con giochi per giovani. Purtroppo in questo momento sembra tutto chiuso, forse per messa in sicurezza, e la vegetazione si è comunque presa i suoi spazi. Mi inoltro in uno dei percorsi a fatica ed arrivo fino al bordo della parete calcarea. Da qui posso ammirare tutto il territorio a settentrione, verso Villanova Monteleone, con il lago Temo proprio sotto, bellissimo. Qui si sono svolte varie edizioni del Festival l’Acqua e la Roccia, un meeting di arrampicata sportiva con atleti provenienti da tutto il mondo.

Monteleone Rocca Doria
Pane cerimoniale al Museo del Pane

Rientro verso il centro abitato, dove mi stanno aspettando al Museo del Pane, sulla via principale. Il luogo è articolato in diverse sale di una palazzina storica, e mette in mostra bellissimi esemplari di pani cerimoniali e non, con una perfezione di dettagli da far spavento. È il primo vero museo dedicato al pane che visito e so che più avanti nel mio viaggio ne troverò altri, sicuramente a Borore e a Pompu.

Monteleone Rocca Doria
Doppio abside della chiesa di Santo Stefano

Uscito dal museo ammiro le palazzine storiche, coi bordi in pietra bianca calcarea, e arrivo alla piazzetta della chiesa di Santo Stefano, dove entro all’interno. La chiesa ha due navate principali, e quando esco vado nel retro per ammirare le due absidi, assoluta rarità per una chiesa. Mi colpisce anche un’opera di ‘street art’ che ho già visto in diversi luoghi della Sardegna, certamente al parco Mulineddu di Ossi. Sono dei pezzettini di stoffa colorata arrotolati ed inseriti nelle fessure delle pietre, che scopro essere opere dell’artista di Sennori Ica Spano.

Monteleone Rocca Doria
Opera ‘street art’ di Ica Spanu

La serata finisce a cena a casa del Sindaco Antonello, con un gruppo di amici, mangiando carne arrostita al barbecue, bevendo del buon vino e improvvisando una jam session di fuoco con me all’ukulele e Antonello voce e chitarra…e così come qualche sindaco mi ha seguito in bicicletta, ora qualcuno mi segue anche musicalmente!

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Sulla via principale di Monteleone Rocca Doria si trova una delle tre porte di accesso al parco letterario Grazia Deledda. Le altre due sono Nuoro e Galtellì. La porta è un vero e proprio locale dove si trovano i suoi libri e dal quale partono le visite per vedere i luoghi descritti nei suoi racconti.

Gli altri comuni facenti parte del parco sono Galtellì, Bitti, Ittiri, Orosei, Orune, Mara, Nuoro, Romana e Villanova Monteleone. Ne già parlato negli articoli di Galtellì e di Santa Maria Coghinas. Nella tesi di laurea di Nadia Murrighile “Il Parco Letterario Grazia Deledda: luoghi e scrittura” si trovano molte informazioni utili su questa istituzione ed esiste anche la guida di P. Mura “Parco Letterario Grazia Deledda: guida”.

In realtà a Monteleone Rocca Doria non è possibile trovare luoghi precisi descritti in qualche racconto della Deledda, ma molti di questi comuni sono stati scelti per una forte attinenza socio-culturale con la poetica della scrittrice. E nella mia giornata di oggi, passeggiando in questo paesino quasi deserto, a contatto solo con gli elementi naturali, è stato un po’ come trovarsi dentro un racconto di Grazia Deledda.