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191/377: Chiaramonti

ISPIRAZIONE

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La strada di oggi è durissima. Non solo perché stanotte son stato male, ma soprattutto per il caldo e per i molti chilometri di salita che devo fare. Mi sono reso conto che nel percorso avrei potuto inserire Tula tra Ozieri e Oschiri, rimanendo sempre nella piana di Chilivani, che oggi appare particolarmente gialla, mentre da Erula sarei potuto andare direttamente a Chiaramonti e rimanere in quota. Errori di percorso di cui ho già parlato in precedenza.

Salgo lentamente tra le rosse rocce vulcaniche e dopo un po’ vedo apparire Chiaramonti sulla cima di una collina. Sembra vicina ma la salita per arrivarci non finisce mai. In più sono partito tardissimo perciò arrivo in Comune verso mezzogiorno, dove mi attende il Sindaco Alessandro, che vedendomi in uno stato non ottimale mi fa subito mangiare e mi sistema nel b&b in centro dove posso riposare.

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Nel pomeriggio viene a prendermi il vice Sindaco Luigi, per portarmi in giro nel territorio. La prima tappa è alle domus de janas di Murrone, con le particolari rocce sommitali scavate, a delimitare le aree di sepoltura. Non molto lontano si trova il Nuraghe Ruju, dove però non riusciamo ad avvicinarci a causa dell’alta vegetazione e del rischio zecche. Ci spostiamo a visitare la chiesa campestre di Santa Maria Maddalena, particolare per la bicromia delle rocce, trachite rossa e calcare bianco, molto abbondante nella zona. Da qui poi ci spostiamo in un’altra chiesetta campestre, Santa Giusta, circondata da un bel parco attrezzato per spuntini e con delle fonti d’acqua.

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Rientrati in paese saliamo su una delle due alture calcaree che circondano l’abitato, Cudinarasa, dove si trova un ex mulino a vento, che rimanse attivo fino alla fine dell’Ottocento. Da qui si domina tutto il paese, un antico borgo medioevale sorto attorno al castello dei Doria, ben visibile sull’altura opposta. E come ultima tappa andiamo proprio al castello, le cui rovine dominano tutto il territorio circostante. Riusciamo ad entrare dentro e ad ammirare ciò che rimane di antiche sale.

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Ritornato in paese vengo raggiunto di nuovo dal Sindaco Alessandro, che mi porta un po’ in giro per il centro storico del paese, molto ben curato, ricco di stradine strette, passaggi sotto archi, case in pietra, architravi in stile aragonese.

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Alessandro mi parla degli stranieri che ultimamente hanno acquistato casa qui, e mi mostra queste numerose abitazioni ben ristrutturate, più di settanta! Passiamo vicino alla parrocchiale di San Matteo e ci fermiamo in una pizzeria in una stretta stradina per mangiare nei tavoli esterni, in una serata estiva gradevolissima.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Il Sindaco Alessandro mi parla di una serie di cammini che attraversano il territorio di Chiaramonti, e che formano una sorta di ‘margherita’ con al centro proprio il paese. In ogni direzione si vada si può visitare qualcosa per poi ritornare al centro del paese. Uno di questi è per esempio il cammino della foresta pietrificata Carrucana, un ‘petalo’ in direzione nord verso Martis. Poi Alessadro mi parla del SIC (Sardinia International Country) Folk Festival, dove già da qualche anno si alternano in paese esibizioni di gruppi folk sardi e gruppi provenienti da tutto il mondo, per un connubio di culture e tradizioni.


Frugando online incappo in alcuni documenti storici che attestano la presenza di bande di malviventi nel famoso ‘Sasso di Chiaramonti’ a metà Settecento, così come anche nei paesi vicini, soprattutto a Sedini. Esisteva a Chiaramonti un bandito, Juan Fais, che dettava legge in tutto il borgo. la situazione era spesso aggravata da risse, tumulti, furti e omicidi, che avvenivano sia di giorno che di notte. La Giustizia non era temuta né rispettata. Da quello che posso rilevare in questa giornata la situazione a Chiaramonti è completamente cambiata, un paesino ordinato e tranquillo!