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171/377: Ozieri

ISPIRAZIONE

Ogni niente viaggio! Sono già in territorio di Ozieri perciò lo spostamento è solo dal b&b Salighes al b&b Carru de Ammentos, “il carretto dei ricordi” che Giuseppina, la proprietaria, ha mantenuto nella casa di famiglia, oggetti e fotografie d’epoca.

Il b&b è proprio al centro, davanti a una palazzina storica e dal balcone posso ammirare questa cittadina, dai palazzi neoclassici e in stile liberty, molti dei quali presentano la caratteristica ‘altana’, terrazza coperta e bordata da un colonnato, che ho già osservato ieri a Nughedu San Nicolò.

Alcune hanno anche la ‘suttea’, una torretta in cima al tetto. Tutti segni della nobiltà che abitava questa bella cittadina.

Mi raggiungono Giovanni Antonio e Tittino dell’associazione Rural Heritage, che si occupa di valorizzare le ricchezze tipiche di questo territorio e mettere in rete le diverse attività locali, e Rosa Maria, che mi ha ospitato ieri, la quale ci guida attraverso il centro, raccontandoci i luoghi.

Partiamo da Piazza Carlo Alberto, qui nota a tutti come ‘Cantareddu’, dove si trova il Museo Diocesano, oggi chiuso, che contiene un importante trittico opera del Maestro di Ozieri, un anonimo pittore del XVI secolo.

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Risaliamo via Vittorio Emanuele, una strada che tutti conoscono come ‘sa ena’, la vena, perché ci scorreva l’acqua, e arriviamo alla bella fontana Grixoni, tutta in marmi pregiati.

Camminando tra le strade del centro quasi tutte le palazzine sono storiche ed eleganti. Rosa Maria mi ricorda che Ozieri fu la prima località in Sardegna che ricevette l’illuminazione elettrica notturna tramite i lampioni.

Attraversiamo l’antico quartiere di Donnigaza, il più antico, e arriviamo a un antico caseggiato, l’ex Istituto di Incremento Ippico, dove si organizzava il servizio di fecondazione equina dell’isola. Il cavallo anglo-arabo-sardo nacque proprio qui.

Questo bellissimo palazzo era prima casa del Viceré, della famiglia Borgia. I sotterranei, ancora visitabili, erano utilizzati come carceri.

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Da qui arriviamo al Museo Archeologico, la cui sede era il convento delle Clarisse, accanto al quale si trova la chiesa del Rosario.

Il direttore Giovanni ci guida attraverso i bellissimi reperti, tra i quali molti provengono dalla grotta di San Michele, non molto lontana da qui, dove ha avuto origine la cultura di Ozieri, datata circa 3000a.C. Altri provengono dal villaggio medioevale di Bisarcio, come un bel lingotto in rame.

Usciti dal museo costeggiamo la bellissima cattedrale del 1200, ampliata e restaurata più volte nei secoli, all’interno della quale si trovano dei bei quadri del Marghinotti, pittore sardo dell’Ottocento.

Scesi nei giardini nella parte bassa della città ammiriamo (ormai sotto la pioggia) il bel mosaico di Aligi Sassu raffigurante Prometeo.

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Dopo un aperitivo veloce, io e Giovanni Antonio ci mettiamo in macchina, passando da Chilivani, dove si trova l’importante nodo ferroviario, per una visita sotto la pioggia alla bellissima basilica medioevale di Sant’Antioco di Bisarcio, un tempo chiesa del villaggio di cui non rimane più traccia, tutta costruita in trachite rosa tipica della zona.

È ormai ora di pranzo e Giovanni Antonio mi porta al Monte Zuighe, un territorio di rocce vulcaniche, all’interno del quale si trovano numerosi siti archeologici e alberi millenari. Ma noi siamo qui per mangiare! Siamo infatti invitati nell’agriturismo di Giuseppe di Orune, il quale non smentisce il senso di ospitalità dei paesi del Nuorese e ci delizia con i suoi prodotti, tutti a chilometro zero!

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Nel pomeriggio, con la pancia più che piena, ci spostiamo a visitare la chiesa della Beata Vergine di Monserrato, su un’altura dalla quale si gode tutto il panorama del Meilogu. Poi arriviamo alla frazione di San Nicola, un quartiere satellite di Ozieri, tra le cui case moderne si trovano i resti del nuraghe Sa Mandra ‘e Sa Jua, e poco distante la chiesetta di San Nicola.

Come ultima tappa (o quasi…) ci rechiamo al cioccolatificio Dolci Peano, dove Michele e il figlio Davide mi mostrano come vengono prodotti i loro dolci, tra i quali i famosi ’sospiri’ e me ne regalano una grande quantità come scorta energetica per il viaggio!

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Quando la giornata è quasi volta al termine, inizia invece la parte per un musicista più interessante! Ci rechiamo alla sede della Società Ciclistica Ozierese dove Giovanni Antonio ha organizzato un incontro con i Bonayres, gruppo che suona arrangiamenti originali di brani di tango. Piermario, Giuseppe, Antonio e Marcellino (il riparatore di pianoforti incontrato ieri a Nughedu San Nicolò!) mi deliziano con dei brani di Piazzolla, ai quali mi unisco anch’io.

Qui ci raggiunge anche Maria Vittoria, una viaggiatrice e blogger, anche lei membro dell’associazione Rural Heritage, che ha organizzato il prossimo incontro musicale, quello con il prestigioso Coro di Ozieri.

Ci spostiamo presso la loro sede, dove in tanti mi accolgono calorosamente. Non appena iniziano a cantare rimango a bocca aperta, un suono pieno che invade la stanza. Concludono con S’Ultima Serenada, un brano bellissimo del loro maestro Mario Coloru che purtroppo stasera non è potuto venire. Occasione buona per rincontrarli un giorno!

Concludiamo la serata al ristorante La Torre, proprio accanto alla sede del coro, dove ci ha raggiunto anche Lilla, la moglie di Giovanni Antonio. Cena eccellente, dopo la quale, rientrato al b&b di Giuseppina, vengo investito da un ‘Carru de sónnios’, un carretto di sogni.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Ozieresi viaggiatori.

‘Shardana on Trip’ è la pagina Facebook di Andrea, un ragazzo di Ozieri che, un po’ come me, si era messo in testa di viaggiare la Sardegna in bicicletta per raccogliere esperienze, storie, conoscere luoghi e gente, e raccontarli. Andrea ha interrotto provvisoriamente il suo pellegrinare in Sardegna e si spera che possa riprendere presto, magari prima della fine del mio giro ci incontreremo.

‘Bimbo in spalla’ è il blog della mamma Giuseppina, del piccolo Michele, e del papà Paolo, dove si raccontano luoghi, sardi e non, visitati dalla famigliola felice di Ozieri. Nel raccontare luoghi ed esperienze viene data importanza a mettere in luce gli aspetti ‘child-friendly’ dei viaggi intrapresi (durante i quali gli altri membri della famiglia, il bassotto Otto e i pesci rossi Andrea e Leonardo vengono affidati a cure di altri).

‘Flanieren in Sardegna’ è il blog di viaggi in Sardegna tenuto dall’associazione Janelas con sede a Ozieri. Nel sito si trovano “racconti sui piccoli borghi, cittadine, come Ozieri, Oristano o Iglesias, sulle più emozionanti modalità di fruizione e godimento dei paesaggi, sulle nuotate più piacevoli, sui festival letterari e musicali più interessanti, sulle sfumature più intense, sui Carnevali più arcaici, su quelli più particolari e divertenti”.


Da Wikipedia: “Su patriotu sardu a sos feudatarios (letteralmente Il patriota sardo ai feudatari), conosciuto anche dal suo incipit come Procurade ‘e moderare, è un componimento rivoluzionario ed antifeudale della Sardegna scritto, in epoca sabauda, da Francesco Ignazio Mannu, magistrato di Ozieri, durante i moti rivoluzionari sardi”.

Questa poesia, che contiene 47 strofe, è considerato un inno nazionale nella cultura popolare sarda, a tal punto da essere stato anche riconosciuto ufficialmente dalle istituzioni.

È stato interpretato musicalmente da innumerevoli artisti sardi (Maria Carta, Tazenda, Piero Marras, Elena Ledda tra i tanti) e perfino Ciccittu Masala di cui ho parlato nella pagina di Nughedu San Nicolò, ha ‘rubato’ qualche verso del Mannu per inserirlo nella sua poesia Innu nou contra sos feudatàrios (a sa manera de Frantziscu Innàssiu Mannu) / Nuovo inno contro i feudatari (alla maniera di Francesco Ignazio Mannu), dove ripropone tematiche di rivolta contro i nuovi oppressori.