168/377: Benetutti
ISPIRAZIONE
Oggi è tutta discesa!! Sebbene a Nule mi abbiano detto (bonariamente) di non fermarmi a Benetutti, ma d’altronde me lo dicono in quasi tutti i paesi per il paese vicino (ding dong, ding dong), arrivo dopo veramente pochi minuti di discesa spietata.
Mi metto in contatto con Ines che mi segue su Facebook. Ines mi invita a casa di sua mamma, un’anziana e simpatica signora, a prendere il caffè e subito dopo mi porta al b&b Le Rondini dove alloggerò stanotte, ospite di Damiano, sindaco di Anela ma originario di qui, col quale mi ha messo in contatto la mia amica Maria Luisa di Siniscola. Lasciati i bagagli prendiamo la macchina per andare a visitare le domus de janas Luzzanas fuori paese. Guidiamo per strade di campagna e una volta parcheggiata la macchina camminiamo per un sentiero che costeggia il fiume Tirso.
Siamo in piena vallata, verdissima, e dall’altra parte si vedono tutti i paesini del Goceano. Arriviamo proprio sulle sponde rocciose del Tirso, e poco distante, su una collinetta, si trova il sito delle domus. Ci sono due persone. È tutto coperto di cavi. Ci avviciniamo e Ines conosce la ragazza, che ci spiega che stanno facendo dei sondaggi geofisici per conto dell’Università di Sassari, per rilevare ulteriori cavità nella roccia. Pare che qui sotto ci sia molto di più di quello che è già stato trovato. Mi abbasso dentro l’ingresso di una delle domus, la più importante, e proprio accanto all’apertura sta un importante simbolo: un labirinto. Purtroppo il soffitto di questa cavità è parzialmente crollato quindi è pericoloso avventurarsi oltre.
Rientrati in paese Ines mi deve lasciare. Mi organizzo un pranzo al sacco e mi preparo per scendere in bicicletta a visitare la zona termale fuori dal paese. Sono parecchi chilometri, quasi tutti in discesa, che tornano verso la vallata del Tirso. Lungo la strada principale si trova lo stabilimento termale Aurora che è chiuso, ma ciò che mi interessa è vedere le vasche naturali. Noto delle ragazze entrare in un campo. Le seguo e chiedo se stanno andando alle terme naturali. Mi dicono di si. Seguo con la bici, attraversando un ponticello strettissimo, e poi saltando un piccolo recinto, sempre con la bici. Arriviamo ad un ovile in granito. Qui dentro, in una parte aperta, c’è una vasca naturale di acqua calda. Oggi c’è anche il pastore, Gesuino, che ormai è abituato a vedere arrivare persone per fare il bagno. “Son venuto a vedere” gli dico. “È perchè a vedere? Tuffati dentro!” mi risponde. Solo che ci sono due turisti, e l’ingresso è coperto da un asciugamano perchè, mi dice Gesuino, sono tutti nudi!
Appena la coppia esce, le quattro ragazze si preparano ad entrare. Faccio qualche foto e vado via salutando. Da qui faccio uno strappo alla regola ed entro in territorio di Bultei, dirigendomi verso delle altre vasche naturali. Passo la chiesa di San Saturnino, sempre in territorio di Bultei, imponente sopra una piccola altura, e arrivo ad un punto con macchine parcheggiate. Capisco che le vasce son qui. Entro in una stradina e vedo gente nel mezzo dei campi. Anche qui c’è da fare la fila per entrare nella vasca. Un gruppo di signore esce dopo un po’, e un altro gruppo di ragazze si prepara ad entrare. Anche qui faccio solo foto e vado via asciutto, ritrovando la bici circondata di vitelli incuriositi!
Il rientro in paese è tutto in salita. Arrivato all’abitato mi faccio un giro per fotografare qualche scorcio. Molte case sono in granito, alcune belle palazzine, e poi le chiese, quella di Santa Croce, con di fronte un bel giardino e un punto panoramico, e poco distante la chiesa di Sant’Elena col bel campanile in granito.
Due motociclisti francesi si fermano e mi chiedono se in paese ci sia un b&b. Ne approfitto per rientrare e li porto alle Rondini, dove si sistemano. Quando mi chiedono se ci sia un posto dove cenare gli consiglio di andare a Nule per la festa Idda de Manos Bonas, alla quale ho partecipato ieri. Io invece vado a letto presto, dopo una buona pizza, e non mi accorgo che la notte inizia a piovere parecchio. Me lo diranno domattina i francesi a colazione, rientrati tardi da Nule sotto il diluvio!
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Tra le persone che hanno visto tutti e 377 comuni della Sardegna, che ogni tanto scopro in questo giro, ce n’è stato invece uno che era sotto gli occhi di tutti per un bel po’ di anni: Gennaro Longobardi. Con la sua trasmissione “Per la strada” in onda su Sardegna Uno Gennaro intervistava i locali, passanti qualunque, signori seduti nella panchine del paese, la gente al bar. Gennaro ha portato la sua simpatia, e spesso quella dei sardi, nelle case di tutti. Non solo. Finito il giro dei paesi della Sardegna, Gennaro ha fatto altre trasmissioni, il periplo della Sardegna a bordo della Capitaneria di Porto, e poi il giro dei circoli di emigrati sardi all’estero. Riguardando uno spezzone di trasmissione del 1995, quasi 25 anni fa, ho potuto constatare che i temi cari ai sardi sono sempre gli stessi, e non molto è cambiato. Per esempio alla domanda “se lei fosse tutt’ad un tratto capo dello stato cosa farebbe?” la maggior parte dei signori seduti sulle panchine o al bar rispondeva “più lavoro per tutti” e “strade più pulite”…è lo stesso tormentone che sto sentendo io nel mio viaggio!