157/377: La Maddalena
ISPIRAZIONE
Oggi, per la terza volta nel viaggio, mi accingo a prendere un traghetto per raggiungere un Comune ‘doppiamente isolano’. Dopo il traghetto Portoscuso – Carloforte e quello Carloforte – Calasetta oggi imbarco la bici su quello per La Maddalena. Traversata breve e piacevole, la giornata è un po’ velata ma sembra schiarirsi pian piano.
Sbarco sul lungomare e mi avvio al b&b Via del Centro di Fabrizio, prenotato dall’amico Pietro di Orosei, dove lascio i bagagli. Non ho appuntamenti con nessuno ma ho un sacco da fare e inizio subito. Spesa nella botteghina, panino mortadella, arance, noci e acqua e mi metto subito in bici.
Prima tappa al’anagrafe del Comune, perché ho scoperto che mio nonno paterno Sebastiano insegnò qui nel 1924 alla scuola elementare e voglio saperne di più. Purtroppo l’impiegato mi dice che dovrebbero consultare gli archivi storici, e mi promette di darci uno sguardo e farmi sapere.
Seconda tappa, dopo una bella salitona che mi porta al centro dell’isola, il cimitero, dove si trova un fratello di mia nonna materna morto nell’affondamento di una nave durante la seconda guerra mondiale. Agli uffici non c’è nessuno, ma dopo un po’ di giri, e aver chiesto a due signore dove si trovino le tombe dei militari, riesco a trovare una cappella dei caduti in guerra e leggo il nome: Bruno Raspi, 4 agosto 1944.
Inizio la discesa verso la spiaggia di Trinità. Siamo nel lato che dà verso nord-ovest e il maestrale è molto forte. La vista è bellissima, le isole Spargi, Budelli, Razzoli di fronte, fino alle montagne della Corsica. La spiaggia è deserta, rimango un po’ qui solo, quando arrivano due turisti in bicicletta, francesi, con cui parlo un po’. Mi rimetto in bici e proseguo la strada costiera in senso orario. I panorami sono mozzafiato.
Passo la spiaggia Monti d’a Rena, poi il piccolo porticciolo di Capo Ferrari, e Cala Lunga. Gli scenari proseguono, e la loro bellezza aumenta fino ad arrivare alla spiaggia di Cala Spalmatore, dove non posso fare a meno di fermarmi. C’è qualche turista ma non importa. Entro in bici sul molo in pietra che si allunga al centro della baia nel mare di un colore indescrivibile, e qui mi fermo a mangiare, con i piedi nudi a penzoloni sul molo.
Mi rimetto in bici. Voglio riuscire ad andare a Caprera, l’isola di Garibaldi. Rientro a La Maddalena e imbocco il ponte che collega le due isole. Guardo la mappa e capisco che girarla tutta sarebbe un impresa. Scelgo di arrivare all’estremità sud, e dopo aver attraversato dei bei boschetti e una strada costiera bianca arrivo alla Fortezza Bastiani sulla Punta Rossa, una specie di penisola nell’isola. Qui i ruderi della fortezza sabauda usata per respingere gli attacchi dei francesi.
Il vento è decisamente aumentato ma la giornata è ancora bellissima e decido di avventurarmi nella parte alta dell’isola. Salgo notevolemente, fino alla base di roccioni impressionanti. Da qui la vista è incredibile, La Maddalena, fino a Palau. Proseguendo arrivo al Memoriale Giuseppe Garibaldi, una struttura museale relativamente nuova, realizzata in una vecchia fortezza. Anche qui, come ormai in altri posti, decido di non entrare, ma mi butto in una strada bianca e scoscesa che mi riporta in direzione del ponte, godendomi tutto il panorama.
Rientro a La Maddalena controvento, stremato, dopo più di 50 chilometri di pedalata attraverso le due isole, ma contento. Mi dirigo nel bellissimo centro storico del paese, fatto di viuzze strette ed eleganti, per un aperitivo al The Duke, dove mi aspetta Leandro, barman, amico del solito Pietro di Orosei, che mi prepara un cocktail fenomenale accompagnato da stuzzichini che fungono da cena. Torno al b&b e dopo il solito lavoro notturno crollo addormentato.
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BREVI NOVELLE SARDE
Graphic Novel No.2: “È a 5 minuti!” ovvero “Sull’obiettività della gente”, Parte Seconda.