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149/377: Budoni
ISPIRAZIONE
Il percorso di oggi è piacevolmente privo di salite e discese significanti, nonostante i continui sali e scendi leggeri (i famosi “è tutto in piano”). Supero il ponte sul Rio Posada e procedo in direzione di Budoni sulla statale 125, che in questa zona corre quasi parallela alla più importante e trafficata 131. Supero la frazione di Tanaunella e poco prima di arrivare a Budoni sento delle sirene avvicinarsi e penso subito sia successo un incidente nei paraggi. Invece vedo la macchina delle guardie barracellari che mi raggiungono in senso contrario e dopo avermi affiancato mi chiedono di seguirli, che mi scorteranno in paese. Questa per ora batte tutti gli altri tipi di accoglienza!
I due barracelli Vanni e Franco mi portano fino al Teatro Andrea Parodi dove mi stanno aspettando i consiglieri Denise, Luisa e Fabrizio, proprio accanto al Municipio. Dopo il caffè d’accoglienza (ormai un rituale) entriamo nel bell’auditorium dedicato alla memoria del prematuramente scomparso cantante dei Tazenda, dove pian piano arrivano varie classi delle scuole medie, pronte ad ascoltare la mia storia, un ukulele che suona e a fare la fila davanti al microfono per farmi una serie di domande infinita, guidati dagli insegnanti tra cui Maurizio, un violinista col quale abbiamo condiviso gli anni di studio al Conservatorio di Cagliari.
Dopo questo incontro mi reco alla Libreria Amadori, dove i proprietari Elisa e Beppe mi attendono. Lascio qui la bici e in compagnia di Elisa, l’amico Andrea e il cane Dylan, facciamo un giro nella via principale attorno alla quale si estende questa parte di Budoni. Poi Elisa mi spiega che le parti più vecchie di Budoni sono in realtà le frazioni sparse per tutto il territorio, ben 24 (!!) e mi porta a visitarne due nella parte nord. Saliamo sulle colline, passiamo Agrustos e arriviamo a Ludduì, in una collina molto alta dalla quale si può ammirare tutta la costa di Budoni, e il sottostante Porto Ottiolu, dove poi discendiamo per ammirare la bella spiaggia che sta proprio accanto al porticciolo.
È già ora di pranzo e tornati in paese, presso il ristornate Spice Symphony mi raggiunge Maurizio con un collega per mangiare. Nel pomeriggio mi reco al tabacchino a salutare Michele, che si è prodigato per organizzare questa giornata. Poi torno in libreria, dove mi raggiunge Giuseppe, un ragazzo che proprio qui aveva organizzato la presentazione del libro di Massiccione (vedi Breve Novella più sotto).
Dopo non molto vengo raggiunto di nuovo da Elisa, che mi porta in giro a vedere delle altre frazioni, questa volta nell’entroterra, nel lato Baroniese che quasi sconfina nella Gallura. Passiamo Limpiddu e ci fermiamo a Solità, per visitare una chiesetta e notare alcuni bei murales, accoppiati a sculture naturali di granito. Poi verso San Lorenzo, Tamarispa, e ormai in mezzo alla montagna, fino a Brunella, già in territorio di Torpè, per poi tornare indietro attraverso San Pietro, Lu Linnalvu, e Tanaunella, dalla quale si può di nuovo godere di un bellissimo panorama costiero, all’estremità sud del territorio.
L’ultima tappa è nella spiaggia di Budoni, sul lato della quale si trova una bellissima pineta. È proprio qui che ricevo un messaggio dai ragazzi che mi hanno ospitato a Carbonia, i fratelli Simone e Matteo, che sono in zona e che raggiungiamo per un aperitivo in un bar di fronte alla spiaggia. Una bella serata di ritrovo, al termine della quale riprendo la bicicletta lasciata in libreria e vengo scortato da Elisa e Porto Ottiolu, a casa dei miei parenti Satta di Gavoi dai quali sarò ospite stasera, proprio a due passi dal porticciolo e dalla spiaggia che ho ammirato stamattina.
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Nella Libreria di Elisa e Beppe vedo una pila di libri, titolo ‘La vita oltre: Una storia vera di coraggio e rinascita’ di Roberto Zanda, ormai conosciuto a tutti come ‘Massiccione’. Roberto è stato da poco qui a presentare il suo libro e raccontare la sua storia, ormai nota a chiunque almeno qui in Sardegna: durante la durissima ultramaratona Yukon Arctic Ultra Roberto si perde tra i boschi a temperature di meno 50 e viene ritrovato dopo 14 ore in ipotermia, sopravviverà perdendo i piedi, una mano e metà dell’altra. Il libro, che finisce subito nella mia reading list del dopo-377, racconta un esempio di forza, tenacia e attaccamento alla vita. Massiccione, munito di protesi, è già pronto ad affrontare nuove sfide. Giuseppe, che ha organizzato la presentazione del libro qui a Budoni, gli ha anche parlato del mio progetto, e so che prima o poi ci incontreremo per scambiarci racconti di avventure e di rischi, presenti anche nella mia sotto forma di automobilisti!