148/377: Posada
ISPIRAZIONE
Oggi percorso veramente breve e in pianura! È la domenica delle palme e non mi aspetto molto movimento in paese eccetto che per la messa. Arrivo in paese e decido di scalare la parte alta e più vecchia del paesino.
Arrivo in cima passando tra viottolini in pietra e stradine strette e parcheggio la bici sotto un portico in pietra, proprio accanto alla chiesa, dove si trova il Caffè Italia. Il proprietario mi guarda e mi chiede se sia proprio io “quello che sta facendo il giro della Sardegna in bici”. Rispondo di si e mi invita a sedermi per offrirmi un caffè. La giornata è molto bella.
Subito dopo, finisce la messa e nel bar si riversa molta gente, quasi tutti armati di palme. Riconosco anche quelli che devono essere i membri di un coro, da come son vestiti. Peccato non essermi intrufolato dentro la chiesa. Ringrazio e riprendo la bici. Ma non faccio in tempo a scendere qualche metro che fuori da un negozio di prodotti sardi (100×100) il proprietario mi fa la stessa domanda e mi invita a sedermi per un altro caffè. Ma che accoglienza!
Dopo qualche chiacchera dove scopriamo di avere conoscenze in comune, chiamo Giusy, il contatto che ha pensato alla mia ospitalità, trovato dall’amico Pietro di Orosei che ormai si è preso a cuore il mio viaggio, e la incontro insieme all’amico Francesco al bar Blu Day nella parte bassa del paese non lontano dalla 125 orientale sarda. Anche qui l’accoglienza è calorosa, con un aperitivo e poi un pranzo a base di spaghetti di mare offerto da Pino, il proprietario.
Subito dopo pranzo mi sistemo al residence Blu Day dove starò. Dalla finestra della camera posso godere la vista di tutta Posada, che sembra ‘posata’ sulla collina, nonostante l’origine del nome sia incerta: ‘pausata’ ovvero un porto romano come luogo di sosta, oppure indica la ‘posa’ ovvero la foce del fiume.
Dopo un pisolino, mi metto in bici per andare alla spiaggia di Tiriarzu. Sono all’estremo confine del parco di Tepilora. Attraverso il ponticello sul corso d’acqua e arrivo ad una distesa di sabbia bianca, in contrasto col mare blu di fronte. C’è poca gente e mi sdraio a ridosso di una staccionata in legno per ascoltare un po’ il suono del mare, e poi la radio, dove trasmettono una mia intervista per Radio24/Sole24ore. Da qui si vede anche il promontorio con la Torre di San Giovanni.
Rientro in paese sulla bella pista ciclabile e mi dirigo all’ingresso del Castello della Fava, di età giudicale, che purtroppo sta chiudendo…ma perché non ci sono andato prima?? Dunque mi rimetto a girare un po’ di stradine del centro storico e in qualche punto sono anche costretto a fare delle scalinate con la bicicletta.
Poco dopo ricevo due chiamate e vengo raggiunto prima da Francesco, un video maker che ha fatto qualche ripresa della mia apparizione a Santa Lucia, e poi Maria Luisa che mi ha ospitato a Siniscola, col figlio Giovanni, e con una persona che non vedevo da vent’anni, Franco, un ex collega geologo, col quale ci raccontiamo questi vent’anni passati! Il fresco e anche il buio calano su di noi. Dopo qualche birra ci salutiamo, con grande affetto, e io rientro verso il residence, dove concludo la serata con una pizza, un po’ di lavoro e una delle andate a letto più veloci del viaggio!
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Nella trasmissione A ruota libera di Alessandra Schepisi, trasmessa oggi su Radio24/Sole24ore, si parla di mobilità ciclistica in Sardegna. Il primo servizio è sul mio 377project. Poi Alessandra intervista Nicola Melis, il presidente dell’associazione 100 torri, che parla del Cammino delle 100 Torri, il percorso di cui ho già parlato in precedenza, che si snoda per 1284 chilometri, 105 torri, 88 comuni e 450 chilometri di spiagge lungo il perimetro dell’isola tra dune, chiese, fari e luoghi incantevoli. Un cammino percorribile a piedi e a cavallo oltre che in bicicletta. E infine Massimiliano Braghin, presidente di InfinityHub, parla della prima pista ciclopedonale solare di Italia, a Villasimius, in grado di produrre energia elettrica dai pannelli fotovoltaici incorporati lungo il percorso. Speriamo che la trasmissione l’abbia ascoltata anche qualche sardo…c’è bisogno che la cultura della bicicletta prenda piede anche nella nostra isola!