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110/377: Goni

ISPIRAZIONE

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Queste due prossime due tappe, Goni e Ballao, sono state invertite all’ultimo momento. Il problema di aver fatto l’itinerario sulla carta è che non avevo una conoscenza completa delle strade in termini di salite e discese. Dopo Silius avevo programmato Ballao e Goni, ma qualche abitante del luogo mi aveva avvertito “ma sei pazzo?? fai il contrario”. Dunque oggi vado a Goni, che si trova sempre ad alta quota (mentre Ballao è in basso). La strada è su un falso piano e attraversa un territorio molto desolato. C’è molto vento e devo percorrere una bella salita faticosa. Subito dopo arrivo al bivio per Goni, e inizia la discesa.

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Prima di arrivare in paese mi fermo al sito archeologico di Pranu Muttedu, dove Alessandra e Giampiero mi stanno aspettando per farmi visitare questo luogo magico. Qui infatti si trovano testimonianze del prenuragico, per la precisione della cultura di Ozieri. Mi si presentano alla vista una serie di menhir, tutti allineati. Mi ricordo del sito Biru ‘e Concas visto a Sorgono, l’unico che abbia qualcosa di simile. Ma qui poco distante si trova una tomba megalitica enorme, circondata da vari cerchi concentrici di pietre. L’area era una grande necropoli, ma anche un area di culto. Tutt’intorno si trovano molte altre sepolture, e l’area è ricca di querce.

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Saluto Alessandra e Giampiero e volo giù verso il paese. Goni è il secondo paese che visito dopo Perdaxius il cui patrono è San Giacomo e che fa parte del cammino di Santu Jacu. Mi installo nel bnb di Cecilia, e vengo raggiunto da Erika che mi accompagnerà per tutta la giornata. Dopo aver salutato il Sindaco e il vice Sindaco in Comune, ci avviamo per visitare alcuni importanti siti della zona. Saliamo sulle montagne dietro il paese e arriviamo ad un sito di domus de janas. Da qui si vede tutto l’altro lato fin giù al lago Mulargia, pieno d’acqua come non si è mai visto.

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Poco distante da qui una strada ripidissima ci porta al nuraghe Goni, ben conservato, che troneggia su tutto il territorio circostante. L’ultima tappa è di interesse geologico-paleontologico, il Parco dei Graptoliti, in una salitella giustamente chiamata Via dei Graptoliti. Da quando ero studente di geologia sentivo parlare di questa località che però non avevo mai visto, importante perché contiene un affioramento di rocce del Siluriano ricche di questi fossili che appaiono come delle striscioline bianche con un bordo seghettato, che erano delle specie di vermi marini.

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Nel pomeriggio, dopo un bel pranzo a casa di Erika con i suoi genitori,

ci dirigiamo al centro anziani dove facciamo un’improvvisata a raccontare la mia avventura. Ci raggiunge anche Lorenzo, un bravo launeddista e fisarmonicista col quale suoniamo un po’. Finto l’incontro facciamo una passeggiata per il paese, posizionato in una vallecola che mi ricorda un po’ Fluminimaggiore, dove ammiro le abitazioni di pietra scistosa e il vecchi portali in legno.

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Concludiamo la giornata a cena a casa di Erika, dove ci raggiungono anche gli amici Debora e Pietro, che forniscono il loro street food, il panino di carne di pecora, Matteo, e Lorenzo il launeddista. Prima di cena ne approfitto guardare la mamma di Erika che prepara l’impasto per il pane, con dei movimenti ipnotici. A cena si mangia panini, carne e formaggio, e dopo cena, con il papà di Erika che fa l’allevatore per passione dopo aver lavorato alle miniere di Silius ora chiuse, si parla di latte, che in questi giorni di proteste dei pastori sardi, è l’argomento del momento.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Pietro, allevatore, e la compagna Debora hanno deciso di reinventarsi un mestiere utilizzando le conoscenze e le risorse ovine di cui dispongono. Hanno ottenuto un piccolo finanziamento per aprirsi un’attività e hanno creato Da Pié, un furgone che vende street food locale. Il pezzo forte è il panino con carne di pecora, con o senza formaggio, che abbiamo mangiato a cena. Pietro, Piè, è critico nell’uso di una salsa piccante preparata da Debora, dice che toglie un po’ di sapore, ma io ho trovato il prodotto buonissimo, sia con formaggio che con salsa! Col furgone Piè e Debora hanno iniziato a girare la Sardegna, inseguendo le feste e sagre, e sembra che la cosa funzioni. Grazie Piè e Debora per il vostro cibo di qualità!

A cena c’è anche Matteo (che scopro essere il figlio di Giampiero, la guida di stamattina). Anche Matteo ha preso un piccolo finanziamento per aprire un’attività, e dunque oggi a Goni, un paesino di 480 abitanti, esiste un centro di riparazione telefonini. Ne approfitto per chiedergli consigli sul mio iPhone che da quando ho aggiornato ha iniziato a darmi problemi di batteria. Purtroppo non c’è una vera soluzione, ma Matteo mi da dei buoni consigli su cosa NON usare, per esempio l’uso del power bank che distrugge la vita delle batteria, oppure mi consiglia di non far mai consumare la batteria fino allo 0%. Grazie Matteo per la tua consulenza!